Sesso e disabilità: c'è chi propone l'assistente sessuale
7 Febbraio 2013 - 13:41La sfera sessuale per un disabile può essere un mondo difficile da scoprire. Ecco il senso di una petizione perché si istituzionalizzi un "assistente"
Max Uliveri, 42enne toscano, affetto da distrofia muscolare, è l'ideatore della petizione per l'istituzionalizzazione della figura dell'assistente sessuale per i disabili. Spiega il senso della sua iniziativa in un'intervista a TgCom24. E ci tiene soprattutto a chiarire un punto: non sta pensando di fornire una prostituta alle persone con disabilità che ne facciano richiesta.
Il problema è chiaro: anche i disabili hanno bisogno di vivere la propria sessualità. E le difficoltà sono evidenti: "Non sempre è facile conoscere persone e non sempre è facile superare l'impatto fisico, spesso c'è diffidenza da entrambe le parti". Per questo motivo tante persone "vengono portate a prostitute". In altri casi sono le madri "costrette a provvedere ai bisogni sessuali dei propri figli disabili".
Un problema che Ulivieri, fondatore del sito per il turismo accessibile www.diversamenteagibile.it, a ben chiaro. E che vorrebbe risolvere. Sposato da tempo, pensa a chi ha avuto un percorso sentimentale e sessuale diverso dal suo. Ma considerando anche i dubbi che potrebbero sorgere nell'opinione pubblica. "Nella mia bozza di proposta non è previsto il rapporto completo", spiega a TgCom24. Ma "un team di specialisti", dagli psicologi agli assistenti sessuali, che decidano come intervenire caso per caso.
I problemi da superare non sono pochi. A partire dal fatto che la disabilità finisce sui media solo "quando c'è Telethon o nelle pubblicità progresso". Poi il fatto che la sessualità dei disabili è un tema ancora tabù. Ulivieri spiega: "Sono felicemente sposato da 4 anni e spesso mi sento dire 'Però è bella tua moglie', come se fosse una cosa strana".