Cronache

"Niente comunione ai protestanti sposati con i cattolici"

Sette vescovi tedeschi hanno inviato una lettera alla Congregazione per la Dottrina della Fede: l'obiettivo è non far passare la comunione per i protestanti

"Niente comunione ai protestanti sposati con i cattolici"

Sette vescovi tedeschi, che sarebbero stati coordinati dal cardinale Rainer Woelki, hanno invitato il Vaticano a pronunciarsi sulla comunione per i coniugi protestanti sposati con i cattolici.

La richiesta, nello specifico, è stata inoltrata alla Congregazione per la Dottrina della Fede, ma l'obiettivo sembrerebbe mirare a un presa di posizione del pontefice argentino. Scrivere al prefetto Ladaria, insomma, per capire cosa ne pensa papa Francesco. La storia è questa: la Conferenza episcopale tedesca, per via del suo massimo esponente, che è il cardinale Reinhard Marx, aveva aperto all'ipotesi che le persone di fede protestante avessero accesso all'eucaristia. A patto, ovviamente, che queste persone si trovino all'interno di una "coppia mista", cioè che siano sposate con un coniuge cattolico e che abbiano fatto "un serio esame di coscienza" teso ad affermare la realtà della fede cattolica. Una semiconversione, per farla breve.

Le linee guida della bozza, come riportato dal Catholic Herald, sono state approvate lo scorso febbraio, ma non tutti sembrano essere d'accordo con quanto stabilito. Già il cardinale Walter Brandmueller aveva sottolineato la non sufficienza di una presunta "fame eucaristica" per avere accesso alla comunione. Il cardinale Mueller, l'ex prefetto dell'ex Sant'Uffizio, aveva parlato di "trucco retorico". Alcuni cardinali, quelli che comunemente vengono inseriti nel novero dei cosidetti "conservatori", vorrebbero che la comunione continuasse a rappresentare un''esclusiva' dei cattolici. Il rischio paventato è che questa sia la strada per far sì che i protestanti possano accedere alla comunione nonostante non credano completamente o in parte nella transustanziazione.

Questi vescovi, però, fanno parte dello stesso insieme che proprio Marx è chiamato a coordinare. Ecco perché la notizia è stata interpretata come una piccola ribellione dottrinale nei confronti del porporato progressista. Nella lettera indirizzata al prefetto Ladaria e al cardinale Kurt Koch, che è il presidente del consiglio ecumenico del Vaticano, si sottolinea come la Conferenza episcopale tedesca stia tentando di disciplinare su una materia di stretta competenza della Santa Sede. La missiva è firmata dal cardinale Woelki, dall'arcivescovo di Bamberg Schick e da cinque vescovi teutonici. La Chiesa tedesca, come accade un po' in tutto il mondo, sembra dividersi su questioni teologiche e liturgiche.

Questo dibattito è inseribile anche all'interno di quanto si vocifera da tempo attorno al tema della "messa ecumenica": un rito valido per tutti a cui starebbe lavorando il cardinale Walter Kasper.

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