Lo sfogo del Capitano Ultimo: "No omertà, no mobbing Stato"

Domani scatterà la revoca della scorta per il Capitano Ultimo

Lo sfogo del Capitano Ultimo: "No omertà, no mobbing Stato"

"Mobbing di Stato". Il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, meglio noto come Capitano Ultimo, ha reagito con una serie di tweet al vetriolo alla revoca della scorta disposta dall'Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale.

"I peggiori sono sempre quelli che rimangono alla finestra a guardare come andrà a finire. Sempre tutti uniti contro la mafia di Riina e Bagarella. No omertà No mobbing di Stato", si sfoga in un tweet De Caprio che in un altro messaggio non manca di ringraziare chi, attraverso la piattaforma change.org, ha firmato la petizione contro la revoca della scorta ("Grazie a tutti voi per il coraggio, per l'esempio di fratellanza che ancora una volta mi state dando. Ultimo"). Rievocando le stesse parole del generale Dalla Chiesa contro "l'ingiustizia che sostiene la mafia di Riina e Bagarella e fa uccidere i combattenti del Popolo", De Caprio se la prende anche con l'attuale comandante generale dell'Arma: "La mafia di Bagarella e di Riina non sono più un pericolo. Cara mamma, c'era una volta la sicurezza dei cittadini. Chi l'ha visto il comandante dei carabinieri Giovanni Nistri?". Capitano Ultimo, in un altro tweet, ricorda che domani alle 20 "alla nostra casa famiglia, con i carabinieri, con i mendicanti, con le famiglie, con chi vorrà esserci, guarderemo negli occhi Rita Dalla Chiesa, e le chiederemo perdono...".

Il titolare del Viminale ha preso tempo, impegnandosi a fare luce sulla vicenda. Con lui si sono schierate anche la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e la deputata di Forza Italia Jole Santelli che chiedono al ministro dell'Interno Matteo Salvini di intervenire.

Meloni annuncia per mercoledì un'interrogazione al question time di Fratelli d'Italia al ministro Salvini. "Gli eroi che hanno combattuto e che combattono la mafia devono essere sostenuti e difesi dallo Stato", dice. Sulla stessa linea anche Santelli. "Il ministro Salvini - spiega - dovrà portare in Parlamento l'elenco di chi viene ritenuto obiettivo sensibile ed ha diritto alla tutela dello Stato. Al momento Saviani mantiene la scorta e Ultimo la perde".

E il titolare del Viminale ha preso tempo, impegnandosi a fare luce sulla vicenda. Il capitano Ultimo, che ha coordinato importanti operazioni antimafia tra cui l'arresto di Totò Riina, fino ad oggi aveva in dotazione un'auto blindata e una persona di scorta. Gli era stato attribuito il livello di protezione numero quattro, quello meno impegnativo. Da domani, invece, il colonnello De Caprio sarà senza tutele. E proprio domani sera il colonnello ha organizzato preso la Casa Famiglia Capitano Ultimo a Roma "una serata per ricordare l'esempio di un combattente abbandonato nella lotta alla mafia" come il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso il 3 settembre del 1982 con la moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente Domenico Russo.

Nelle intenzioni del capitano Ultimo la commemorazione avverrà "lontano dai palazzi del potere, con la gente umile, con le famiglie". Ci sarà anche la figlia di Dalla Chiesa, Rita. Proprio lei nei giorni scorsi aveva parlato per prima della decisione di revocare la scorta al capitano Ultimo.

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