Sfregia l'ex con l'acido, alle Iene aveva detto: "Voglio che soffra come me"

Sara Del Mastro intervistata da le Iene tre giorni prima dell'agguato. Ripresa da una telecamera nascosta aveva detto alla vittima: "Volevo che passassi un quarto del male che avevo io dentro”

Sfregia l'ex con l'acido, alle Iene aveva detto: "Voglio che soffra come me"

Non è servita la denuncia per atti persecutori presentata ai carabinieri e neppure l’incontro con l’inviata delle Iene a farla ragionare. Sara Antonella Del Mastro, 38enne di Legnano, in provincia di Milano, ieri sera ha deciso di punire il suo ex, un operaio di quasi dieci anni più giovane di lei, sfregiandogli per sempre il volto con un bicchiere di acido.

A raccogliere l’appello del ragazzo era stata una giornalista di Mediaset che tre giorni fa l’aveva incontrata per convincerla a smetterla con le persecuzioni: gomme squarciate, minacce di morte, telefonate compulsive, messaggi sui social. Tutto per una separazione che non aveva mai accettato, sebbene la loro fosse stata una storia durata solo qualche settimana. “Sono tranquillissima”, aveva detto all’inviata della trasmissione di Italia Uno, ammettendo di essere una “stalker”.

"Non avvicinartici più lì perché puoi passare dei guai per un amore finito male", l'aveva pregata la giornalista. Ma lei, ha confessato all'insaputa delle telecamere, voleva che fosse lui, stavolta, a passare "un quarto del male che avevo dentro". Secondo la donna il giovane si sarebbe comportato male con lei e, soprattutto, non le avrebbe mai chiesto “scusa”. Un rancore che l'avrebbe portata tre giorni dopo a commettere quel gesto folle, compiuto dopo l'ennesima lite: la sostanza corrosiva gettata sul viso e sul torace. Poi la corsa in ospedale con i sanitari del 118 e l'incubo che si materializza. Il ragazzo, che è ricoverato in ospedale con ustioni di terzo grado in faccia e sulle mani, ora rischia di perdere l’occhio destro, nonostante avesse più volte chiesto aiuto.

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini che ha chiesto che non vengano fatti “sconti di pena per chi commette questi reati”.

Ora la donna si trova a San Vittore dove è stata portata dai carabinieri con l’accusa di lesioni personali aggravate e atti persecutori dopo essersi costituita nella caserma di Legnano. Una tragedia che, forse, poteva essere evitata.

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