Milano Una rapina finita male, cui ne è seguita un'altra pochi minuti dopo. Alle 18,50 di ieri in via Scarlatti, all'angolo con via Mauro Macchi, dietro la Stazione Centrale, un uomo di 55 anni, originario di Benevento, è stato brutalmente rapinato sembra da due nordafricani, che gli hanno tagliato la gola lasciando esanime in una pozza di sangue.
Così mentre i milanesi affollavano le scalinate le banchine della stazione per salire sugli ultimi treni che li avrebbero portati da parenti e famigliari con cui trascorrere le Feste, a poche centinaia di metri, in una sfavillante corso Buenos Aires centinaia di cittadini si accalcavano sui marciapiedi alla ricerca degli ultimi regali, come in una sabato pre natalizio qualunque. Realtà contrapposte: il degrado e la disperazione che regnano alle spalle della Centrale e le vetrine addobbate del corso commerciale più lungo d'Europa nella città che anche quest'anno è in cima alla classifica del Sole 24 Ore, come la provincia italiana con il maggior numero di reati denunciati.
I soccorsi, un'auto medica e un'autoambulanza, arrivati sul posto chiamate da due passanti, hanno trovato l'uomo in una pozza di sangue con una profonda ferita alla gola. Per la vittima non c'è stato nulla da fare. Dalle prime notizie, sembra che i carabinieri intervenuti sul posto abbiano rinvenuto poco distante dal cadavere un coltello da cucina insieme a un orologio, che potrebbe esser stato abbandonato a causa della degenerazione del tentativo di rapina. I testimoni, interrogati dagli agenti, hanno descritto i due, o forse tre, uomini in fuga come nordafricani.
Poco dopo, a pochi passi di lì, o meglio nella parallela via Settembrini, un anziano di settant'anni circa, residente nella via, è stato aggredito. Due persone gli hanno sottratto il Rolex al polso e il cellulare per poi darsi alla fuga, sembra entrando nella vicina stazione del metrò Caiazzo e salendo su un treno della linea verde. Per sua fortuna l'anziano non ha riportato ferite gravi e pur in stato di shock è riuscito a raccontare agli agenti l'accaduto. Dalle prime ricostruzioni, in considerazione dei tempi strettissimi, e del luogo, sembra che i due casi siano collegati, o meglio che gli stessi nordafricani dopo il delitto, siano incappati in un altro anziano da rapinare forse prima oppure dopo il delitto. Indagano i carabinieri, impegnati in una frenetica caccia ai due malviventi che hanno seminato il terrore nella zona.
Proprio in via Settembrini, solo due anni fa, il 26 aprile 2018 il 23enne bengalese Samsul Haque venne ucciso con un fendente al cuore, inseguito da due marocchini che avevano appena rapinato una ragazza. Solo per aver visto la scena, il giovane bengalese venne inseguito dai due delinquenti nella loro notte di folle violenza, una catena partita da Cinisello Balsamo e finita guarda caso proprio nei pressi della Stazione, per essere poi ammazzato. Ancora più recentemente, esattamente la Vigilia dello scorso anno, un giovane 20enne del Gambia aveva provato a rapinare un italiano di 50 anni con dei cocci di una bottiglia di vetro.
Sono anni ormai che la Stazione è diventata terra di nessuno: oltre al degrado e alla sporcizia che regnano in piazza Duca d'Aosta dove barboni, disperati e balordi bivaccano tra le aiuole, nelle vie retrostanti tossici, spacciatori, prostitute e malviventi dettano legge e seminano il terrore. E la zona è diventata terra di nessuno.
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