Da volontario, in aiuto a profughi della guerra in Ucraina, a premuroso baby sitter. Sui social si spacciava per un "bravo ragazzo" salvo poi rivelarsi, a seguito di una serrata attività investigativa della Questura di Milano, un pedofilo seriale. Durante la perquisizione a casa del 28enne (G.V. le iniziali del nome), protagonista dell'inchiesta a luci rosse, gli agenti hanno requisito oltre 1800 file audio e video a sfondo pepornografico. "Sono malato, castratemi", ha dichiarato nel corso dell'interrogatorio di convalida dell'arresto.
La trappola
Era benvoluto da tutti, sempre amorevole e sorridente. Nelle ultime foto postate sul suo profilo Facebook si era fatto immortale accanto ai profughi ucraini, in piazza Duca d'Aosta, a Milano. Un ragazzo d'oro: studioso, lavoratore e impegnato nel sociale. Se non fosse che dietro quella faccia da "brava persona" si nascondeva un pedofilo seriale. Di quelli insospettabili. Le modalità con cui agiva erano, più o meno, sempre le stesse. Adescava i genitori di bambini ancora in età scolare rispondendo agli annunci di lavoro per baby sitter pubblicati sui gruppi social. E così, scattava la trappola: il tempo di conquistare la fiducia delle giovani coppie per poi rivelare le sue reali, spregevoli intenzioni.
Le indagini
Le indagini della Questura di Milano sono scattate a seguito della denuncia di due genitori. La coppia, in cerca di una babysitter per la figlioletta di 5 anni, aveva pubblicato un'offerta di lavoro su Facebook. Il 28enne, spacciandosi per una donna, ha risposto all'annuncio salvo poi fingere di non poter più accettare l'impiego. In alternativa, ha proposto alla coppia di rivolgersi al "raccomandatissimo fidanzato" che, invece, non avrebbe avuto problemi a prendersi cura della bimba. Dunque ha iniziato a collaborare con la famiglia fino a quando è stato sorpreso "in atteggiamenti inequivocabili" - scrive Il Giorno - con la piccolina. A quel punto non c'è più stata via di scampo.
L'arresto
A seguito degli accertamenti, per il 28enne sono scattate le manette ai polsi. Gli agenti hanno rinvenuto nella sua abitazione, in cui viveva con la mamma, materiale a sfondo pedopornografico: oltre 1800 file audio e video di bambine abusate. "Le condotte compiute in passato e il vissuto di questa persona fin dall’età infantile – racconta una fonte confidenziale a Il Giorno – disegnano il profilo psicologico di un uomo che è come se non fosse mai diventato adulto, e che cerca affetto, un affetto evidentemente perverso e patologico, in soggetti preadolescenziali.
Come quando da piccolo, allontanato dalla famiglia e portato in una comunità per minori, si era ritagliato una specie di ruolo nel prendersi cura dei bambini che entravano per la prima volta nella struttura". Ieri è stata convalidata la custodia cautelare nel carcere di San Vittore.
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