Cronache

Si ribaltò con lo scuolabus: il giudice gli ridà la patente

Il giudice di pace di Rovigo ha disposto il congelamento della sospensione della patente di Deniss Panduru, l'autista che a Padova rovesciò lo scuolabus con 15 bambini a bordo

Si ribaltò con lo scuolabus: il giudice gli ridà la patente

Si era ribaltato con lo scuolabus con a bordo 15 bambini, lo scorso maggio, ma nonostante fosse anche risultato positivo all'alcol test, adesso può riavere la patente. Deniss Panduru, romeno di 51 anni residente a Rovigo, era alla guida del pulmino che si è rovesciato su un lato ad Arquà Petrarca in provincia di Padova provocando il ferimento, se pur lieve, di 11 studenti di elementari e medie. Dopo l'incidente l'autista era scappato per essere poi rintracciato ore dopo nelle campagne della zona.

Un episodio diventato di rilevanza nazionale e che aveva provocato le reazioni indignate di diversi esponenti politici a partire dal governatore del Veneto Luca Zaia e dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. Soprattutto considerato che si è poi scoperto come il conducente avesse dei precedenti per maltrattamenti e violenza sessuale in ambito familiare, lesioni personali e minacce dopo una lite in strada e guida in stato di ebbrezza con ritiro della patente.

Secondo quanto riportato da "La Voce di Rovigo", il giudice di pace competente ha concesso all'autista il "congelamento" della sospensione della patente per 2 anni e 6 mesi, disposta dalla Prefettura, fino a quando non si arriverà a sentenza civile sul ricorso contro la sospensione. In pratica può tornare a guidare.

I motivi del congelamento si basano sui dubbi sollevati dalla difesa riguardo la fondatezza del reato di omissione di soccorso, contestato all'autista nell'immediatezza dell'incidente. È un altro risultato incassato dagli avvocati Federico Bardelle e Marco Casellato che a metà giugno erano riusciti a far revocare la misura dell'obbligo di firma per il 51enne.

Dalla ricostruzione dei fatti, Panduru non sarebbe fuggito subito dopo, ma avrebbe prima fatto scendere i bambini e si sarebbe accertato che stessero tutti bene. Secondo quanto ha sostenuto sin dall'inizio, sarebbe scappato per paura di essere "linciato" dai genitori accorsi sul luogo. Inoltre ha sempre dichiarato di non avere colpe perché l'incidente sarebbe stato causato dal veicolo difettoso, nello specifico da un guasto allo sterzo.

La perizia tecnica disposta in proposito chiarirà la responsabilità del giusto funzionamento o meno del pulmino.

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