Si vota e Renzi ha paura

Oggi si contano le truppe anti governative. Se l'affluenza fosse superiore al 35% sarebbe uno schiaffo per il premier allergico alle urne e un segnale per il voto sulle riforme

Si vota e Renzi ha paura

Urne aperte oggi per il referendum più pazzo che io ricordi. Si deve decidere se continuare a trivellare i nostri mari per estrarre gas e petrolio. Se pensi di sì devi votare no, e viceversa. Ma fino a qui passi. È che non c'è partito che abbia dato una chiara indicazione di voto. C'è chi dice sì, c'è chi dice no e c'è chi, Renzi e il suo padrino Giorgio Napolitano in testa, dice di disertare le urne. Segno che a nessuno, in realtà, delle trivelle importa qualcosa e che la partita è solo sul piano delle lotte politiche. A noi delle trivelle importa, nel senso che non possiamo, dopo avere rinunciato al nucleare in forza di un referendum altrettanto demagogico, diventare l'unico Paese a rinunciare a un approvvigionamento energetico autonomo, poco o tanto che sia. Per cui la nostra indicazione è di votare «no».

In realtà questo risultato lo si ottiene anche disertando le urne, come ci ha spiegato ieri Nicola Porro, perché per essere valido il referendum deve superare il cinquanta per cento degli aventi diritto al voto. Niente quorum, nessun cambio nella attuale politica energetica. È un'opzione, la stessa indicata da Renzi, l'uomo più allergico al voto mai apparso sulla scena politica. Parliamo di una persona che ha paura di contarsi, al punto che a Palazzo Chigi ci è arrivato paracadutato da Napolitano e che il Parlamento lo governa, come noto, comprando i voti delle opposizioni.

Che uno oggi voti sì o voti no, parliamo di cittadini che non seguono i diktat del premier spaccone. E se non lo seguono sul referendum trivelle, domani potrebbero non ascoltarlo sul referendum confermativo della riforma truffa del Senato sulla quale lui ha posto una questione di fiducia: se non passa, ha detto, ne traggo le conseguenze e mi dimetto. Ecco, stanotte, a urne chiuse, mi piacerebbe sapere quanti sono gli italiani che di Renzi se ne infischiano. Tanti, pochi? Non lo so, ma almeno proviamo a contarci depositando l'inutile scheda trivella nell'urna.

Non servirà a cambiare la nostra politica energetica (escludo che si raggiunga il quorum del cinquanta più uno) ma potrebbe essere utile per riportare il governo coi piedi per terra, a togliergli quella spocchia che ha già provocato tanti guai. Quindi il mio consiglio è: andiamo a votare, così, tanto per vedere l'effetto che fa.

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