Non è d’accordo con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova Andrea Crisanti. L’Oms dice che non bisogna più salutarsi con il gomito e l’esperto sbotta: “Mi sembra una boutade, hanno detto tutto e il contrario di tutto, meno ci si tocca e meglio è, ormai lo hanno capito tutti”. Crisanti, in un’intervista concessa a La Stampa, una volta tanto non se la prende con il Governo. Il tema su cui il docente dà credito al premier Giuseppe Conte e ai suoi ministri è la scuola. “La riapertura tutto sommato ha funzionato”, afferma, anche se è presto per parlare di un successo. I primi giorni di ripresa delle lezioni in molte regioni italiane non sembrano presentare criticità particolari e il senso di responsabilità sta prevalendo, ma i conti si faranno più in là.
“Il vero risultato lo vedremo tra due o tre settimane”, continua Crisanti, quando si potrà fare un resoconto sull’efficacia delle misure di prevenzione previste dal ministero della Pubblica Istruzione. “Non dovremo spaventarci dei singoli casi che potranno essere rilevati fra qualche giorno – spiega l’esperto – il bilancio si farà alla fine”. Sull’idea di rendere meno severo il periodo di quarantena, passando da 14 a 7 o 10 giorni, con l’obbligo del tampone al termine dell’isolamento, non è visto di buon occhio dal professore di Microbiologia. “Potrebbe essere rischioso – ammonisce – ma con il test finale si potrebbe provare”.
Resta un nodo ancora da sciogliere la questione dei pochi tamponi effettuati in Italia rispetto ad altre nazioni d’Europa. Nel nostro Paese la media è di 95mila test al giorno, mentre nel Regno Unito se ne contano ben 350mila ogni 24 ore. Un divario notevole, che conferma la necessità di dare una sterzata alle verifiche, per evitare che la curva del contagio possa aumentare. Il Governo ha contattato il professore Crisanti per ottenere alcuni suggerimenti utili ad aumentare i tamponi giornalieri. Per il docente l’unica strada per controllare l’epidemia da Coronavirus e l’utilizzo massificato dei test anti Covid-19, come suggerisce anche l'Oms e come lo stesso esperto ha sempre previsto per il Veneto. I contagi stanno crescendo sempre di più con l’approssimarsi dell’autunno, anche se Francia e Spagna, in particolare, sono messe peggio dell’Italia perché hanno riaperto le scuole già da qualche tempo.
Crisanti a La Stampa definisce la nostra nazione “in precario equilibrio”, in attesa del calo delle temperature e l’aumento anche di altri tipi di infezioni virali.
Ad ottobre c’è il rischio di una seconda ondata del Coronavirus, anche se nessuno si esprime a tal proposito. La speranza è che le norme comportamentali giuste possano evitare il peggio, permettendo di tenere sotto controllo la curva dei contagi nelle varie regioni italiane.
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