Il sindaco marziano ne spara un'altra: Marino vede gli Ufo

"Intrusione di oggetti volanti non identificati nei cieli di Roma", riferendosi all'elicottero dei Casamonica. Ormai Ignazio ha le traveggole

Il sindaco marziano ne spara un'altra: Marino vede gli Ufo

Roma - I segnali ci sono tutti: sta per uscire allo scoperto. Ci sono solo due possibilità: o il posto del sindaco di Roma è stato preso da un ultracorpo, un baccellone alieno da cui durante la notte è uscito un clone spiritoso di Ignazio Marino, oppure no, è proprio lui e sta cercando di dircelo: sono tra di voi e sono venuto in pace, vengo da Marte o da Krypton e mi chiamo Kal-El. Non c'è altra spiegazione per interpretare le ultime mosse del primo cittadino.

A partire dalla clamorosa dichiarazione di ieri sulla scelta governativa di commissariare lui attraverso il prefetto Franco Gabrielli: «In una città in cui lo Stato non è stato nelle condizioni di garantire la sicurezza dello spazio aereo, con l'intrusione di oggetti volanti non identificati, credo sia giusta la decisione di responsabilizzare prefetto e Governo». E su, ammettiamolo: non ci sono altre possibilità. Sta per rivelarsi. Come spiegare altrimenti che vivendo a Roma, la capitale mondiale del sarcasmo, la Mecca della presa per i fondelli, uno soprannominato «il Marziano» parli di «oggetti volanti non identificati» e «sicurezza dello spazio» per definire il banalissimo volo non autorizzato di un elicottero preso in affitto dal clan Casamonica per spargere petali a un funerale?

In realtà gli ufologi più attenti da tempo annotano diligentemente altri segnali e li condividono in Rete. Prendete ad esempio le lunghe vacanze ai Caraibi, in località super segreta. Ma figurati se un sindaco sull'orlo del commissariamento per mafia si prenderebbe 18 giorni di ferie per fare immersioni. E poi perché non rivelare il luogo della vacanza? Secondo gli ufologi in realtà era in Nevada, nell'Area 51, a vivisezionare altri alieni. E infatti giovedì scorso il suo atterraggio a Fiumicino è stato tenuto segreto, escludendo telecamere e fotografi. Ieri poi, per far notare che era tornato in azione e farsi perdonare la lunga assenza, Marino si è dato da fare partecipando a eventi in tutta Roma: in tarda mattinata in centro in visita alla sala della Protezione civile, all'ora di pranzo a inaugurare la chiusura al traffico di Porta San Sebastiano, nel primo pomeriggio a ispezionare la Stazione Termini. L'unica spiegazione, visto com'è ridotta la viabilità a Roma, è il teletrasporto.

E la fissazione con i fascisti, tutti quei «tornate nelle fogne», «li abbiamo cacciati,ora cacceremo i mafiosi»? Una chiara citazione del film di Corrado Guzzanti Fascisti su Marte . Così come, quando veniva contestato in Campidoglio e faceva il gesto della vittoria con le dita a forma di «V»: una spocchia inverosimile e inopportuna se non fosse spiegabile con l'abitudine a salutare con il gesto universale di pace, quello reso famoso da Robin Williams nella parte dell'alieno di Mork e Mindy . I poteri forti sanno già tutto da tempo: andate a rivedere lo spot Fiat in cui una Panda si trasforma in astronave. Che automobile ha il sindaco? Una Panda rossa.

E in fondo anche le scelte dei collaboratori sono rivelatrici. Se Marino è un marziano, è altrettanto evidente che Esposito, l'assessore calato dal Piemonte al grido di «Roma merda» in una città tifosa nel midollo, non può essere che un lunatico. Prepariamoci, sono già tra di noi.

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