nostro inviato a Detroit
All'Auto Show di Detroit non c'era solo Mary Barra, da un anno numero di General Motors, a rappresentare il crescente potere «rosa» ai vertici di una grande (nel caso di Gm) grandissima azienda.
In casa della tedesca Daimler la donna forte si chiama Annette Winkler, classe '59, da Wiesbaden, alla quale il presidente Dieter Zetsche ha affidato la guida del marchio Smart.
Signora Winkler, da imprenditrice di successo nella società di costruzioni di suo papà è approdata a Stoccarda dopo un incontro, nel 1995, con Zetsche. Che cosa lo ha convinto a puntare su di lei?
«Credo la mia capacità di entusiasmarmi in quello che faccio e il saper motivare i collaboratori. Ma entusiasmo significa anche disciplina e far sentire sempre alle persone il proprio apprezzamento rispetto al loro lavoro; la leadership devi guadagnartela così».
Quali insegnamenti di suo papà conserva?
«La precisione, la disciplina e la severità nel rispetto delle regole. Ma anche le grandi attenzioni che riservava a tutti i collaboratori della nostra impresa di costruzioni. A Natale era lui personalmente a consegnare le gratifiche nei vari cantieri, per poter fare gli auguri a tutti. Io sono convinta che questo contatto diretto sia importante anche in grandi compagnie dove è invece facile perdere il rapporto con le persone. Io applico questa massima ovunque, anche su mercati sterminati come la Cina, con frequenti visite ai dealer, per esempio, che così sentono l'azienda sempre vicina. Il mio team, poi, sembra una famiglia, in sintonia con i valori del marchio Smart che è sempre stato family oriented ».
Come è nato il suo amore per Smart?
«Ero responsabile di Mercedes-Benz in Belgio, un Paese con un alta densità di automobili e città congestionate. Ho preso una Smart per un weekend e ho scoperto che muoversi diventava un'esperienza fantastica e che l'auto si parcheggiava ovunque. Nel 2000 sono entrata nelle Pr di Smart e al mio primo evento stampa era presente il presidente Helmut Werner. Fece capire anche a me le straordinarie potenzialità di questo marchio come possibile soluzione ai problemi della mobilità nelle aree più congestionate. Cominciai allora ad amare Smart e il mio sogno è stato coronato nel 2010 assumendo la responsabilità del marchio».
Ci parli del mondo Smart...
«Smart vuole creare valore anche per chi ci lavora, premiare con retribuzioni adeguate chi ci mette entusiasmo. È un marchio per la gente, a cominciare da noi stessi. Siamo un marchio for , dove for significa essere per tutto ciò che è positivo».
Lady Barra a capo di Gm, lei a capo di Smart: le donne al comando di una Casa automobilistica possono fare la differenza?
«Questo non lo so, ma posso dirle che io ragiono come una donna e non come un uomo...».
Il fenomeno car2go. Dallo straordinario successo della Germania e poi di Milano e Roma siete già a quota un milione di clienti? E ora lo sbarco in Cina. Quali obiettivi avete?
«Continueremo a espandere car2go. Negli Usa siamo già presenti in tante grandi città, una di quelle che abbiamo raggiunto di recente è New York, a Brooklyn. Siamo forti in Canada ed entro un anno debutteremo in Cina. Un dato che ci è favorevole è il numero crescente di giovani che hanno la patente ma non possiedono, per varie ragioni, un'automobile. Si noleggia una Smart in car2go non solo perché è comodo, ma anche perché è cool . La Cina, direi, è comunque la sfida più grande che attende Car2go».
Smart riserva qualche sorpresa per Expo 2015 a Milano?
«Credo che la sua sia una buona idea, ci penserò».
L'alleanza con Renault avrà sviluppi dopo Twingo/Forfour?
«Niente in vista al momento. Intanto abbiamo fissato un nuovo benchmark nell'industria dell'automobile perché la condivisione di parti e di componenti avvantaggia prima di tutto il cliente che beneficia interamente della riduzione dei costi. È una rivoluzione. Forfour e Twingo sono completamente diverse e il cliente riceve, in ogni caso, una vettura dall'elevato rapporto qualità-prezzo».
Il presidente Zetsche ha annunciato che il 2015 sarà per Mercedes l'anno dei Suv; possiamo aspettarci in futuro un Suv con il marchio Smart?
«Abbiamo tante idee, ma adesso vogliamo concentrarci sulle due nuovissime Smart. La nostra missione è fornire mobilità, come con car2go, e sarà così anche in futuro. Lavoreremo per implementare le tecnologie di connettività».
Quelle che vogliono i giovani «Millennial»?
«Oggi quando si presenta al cliente una nuova auto la prima domanda che fa è sulla dotazione in termini di connettività. Prima dei cavalli o dei consumi vuole sapere come può interagire con il suo smartphone».
C'è chi prevede che presto i costruttori per vendere un modello di grandi dimensioni potrebbero arrivare a donare una bicicletta per spostarsi nelle zone più trafficate. Cosa ne pensa?
«Beh, noi abbiamo la nostra e-Bike che va un po' in questa direzione. Chi compra la nostra Smart elettrica ha un forte sconto sull'acquisto della bicicletta. Con l'auto arrivo ai confini del centro città e poi continuo con la bici».
Fiat 500, Mini e Smart: glamour è piccolo?
«Per noi preferisco parlare di value più che di glamour , con Smart le persone prima di tutto si divertono».
Signora Winkler, lei che auto guida?
«Una Smart Electric, è mi diverto enormemente».
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