Un milione di multe ai No Vax: ma fioccano i ricorsi. Ecco perché

La documentazione per inoltrare il ricorso deve essere inviata alle Asl e non al ministero della Salute

Un milione di multe ai No Vax: ma fioccano i ricorsi. Ecco perché

Sta per arrivare la seconda tranche di multe indirizzata agli over 50 che non hanno ricevuto il vaccino anti-Covid. Fino a questo momento ne sono state inflitte 1 milione 200mila. Secondo fonti del ministero della Salute, la seconda tranche delle multe agli over 50 non vaccinati prevede altre 600mila sanzioni che si andrebbero così ad aggiungere alle 600mila dello scorso mese, mentre nelle prossime settimane sarebbe già in arrivo una terza parte. C’è però da dire che sarebbero state diverse le contestazioni di persone che hanno affermato di essersi sottoposte alla vaccinazione ma che, nonostante ciò, sia comunque arrivata anche a loro la sanzione. In questi casi il soggetto in questione ha 10 giorni di tempo per poter mostrare la documentazione riguardante la vaccinazione fatta. Insomma, l’unico modo per non dover pagare le multe è quello di dimostrare, carte alla mano, di aver ricevuto il vaccino, anche se in un Paese estero, oppure di aver contratto il virus ed essere guariti, o ancora di aver avuto l’esenzione dal medico.

Dove inviare la documentazione per non pagare le multe

Intanto però, come riportato da Repubblica, sarebbero circa 85mila gli italiani che hanno provato nei giorni scorsi, o stanno tuttora provando, a contattare il ministero alla Salute per evitare la sanzione da 100 euro che è stata prevista per gli over 50, i lavoratori della sanità, il personale della scuola, della polizia e delle forze militari che non sono in regola con l'obbligo vaccinale. Non è però il ministero della Salute da dover contattare. Secondo quanto previsto dalla procedura infatti, i ricorsi per non pagare le multe devono essere presentati tramite mail alle Asl. Anche se i dati di tutte le aziende sanitarie non sono al momento disponibili, è lecito pensare che i ricorsi presentati alle Asl siano comunque in numero superiore rispetto a quelli arrivati al ministero della Salute, almeno 100-120mila, se non di più. Nei prossimi giorni, o settimane, quasi certamente i numeri saliranno, anche perché proprio adesso stanno per essere inviati centinaia di migliaia di nuovi avvisi.

Fino a questo momento l’Agenzia delle Entrate, incaricata dal ministero della Salute, ha già spedito un milione e 153mila avvisi. Un record. A dover pagare la multa di 100 euro, secondo quanto previsto dalla legge sull’obbligo vaccinale, sono coloro che al primo febbraio non avevano ancora ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid. Stessa multa anche per i cittadini che dopo quella data non hanno completato l’intero iter vaccinale, booster compreso. Tranne che per il personale sanitario, la legge in questione andrà a decadere mercoledì 15 giugno, quando ancora ci saranno molti ricorsi da valutare e non tutte le multe saranno state pagate.

Troppi errori, ecco perché

Come abbiamo detto inizialmente, chi riceve l’avviso dall’Agenzia delle Entrate ha 10 giorni di tempo per dimostrare di essere in regola, mostrando di aver ricevuto una vaccinazione all’Estero, o dimostrando di avere una esenzione firmata da un medico, di aver contratto il virus, o ancora di aver in realtà ricevuto il vaccino. Non è raro infatti che alcuni vaccinati abbiano comunque ricevuto l’avviso. Come abbiamo però detto si devono inviare i ricorsi alle aziende sanitarie, e non al ministero della Salute. Per rendere meglio l’idea, la documentazione deve essere spedita all’amministrazione stessa che ha prodotto i documenti in questione.

Gli errori sembrano essere tanti. Questo avviene perché i nomi a cui inviare gli avvisi vengono estratti dal sistema ‘tessera sanitaria’, sul quale però le Asl non sempre hanno caricato bene tutti i dati. Le aziende sanitarie hanno fatto sapere che finora circa il 50% dei ricorsi va a buon fine e che la sanzione viene quindi annullata. A oggi sono circa 1,7 milioni i soggetti di età superiore ai 50 anni che non hanno ancora ricevuto neppure la prima dose di vaccino. Coloro che rischiano di vedersi arrivare la multa sono però un numero maggiore, dato che la legge dell’obbligo di vaccinazione chiede di verificare la situazione al primo febbraio e multa anche chi non ha completato l’intero iter vaccinale.

Anche i soggetti che hanno l’esenzione al vaccino potrebbero erroneamente finire nella lista dei no vax. Chi non riuscirà a dimostrare di essere in regola dovrà, entro 60 giorni dal ricevimento dell’avviso, pagare i 100 euro di multa.

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