Il sottopelo dei cani è il nuovo cashmere. L'idea vincente di due 24enne italiani

Floriano Bollettini e Ugo Apuzzo si sono aggiudicati il primo premio nella competizione europea più prestigiosa sulle startup innovative. L'idea? Produrre il Chiengora, un filato nobile con il sottopelo dei cani per creare abbigliamento

Il sottopelo dei cani è il nuovo cashmere. L'idea vincente di due 24enne italiani

Può il sottopelo dei cani trasformarsi in un filato pregiato, addirittura migliore del cashmere, con il quale realizzare indumenti di alta qualità? La risposta è sì. A darla ci hanno pensato Floriano Bollettini e Ugo Apuzzo, entrambi ventiquattrenni, che hanno vinto la HEC-42 Launchpad, una delle competizioni più prestigiose d'Europa riservate alle startup. L'8 giugno i due studenti della HEC Paris hanno ottenuto l'autorevole titolo di startup dell'anno, superando una rigida selezione e sbaragliando la concorrenza (80 progetti). Il loro Chiengora Project ha attirato l'attenzione degli investitori e conquistato il pubblico, che li ha votati come progetto più interessante, facendogli vincere tre mesi presso Station F, l'incubatore startup più importante di Europa.

Il progetto mira a introdurre nel mercato lo Chiengora, una fibra che deriva dal sottopelo che i cani - specialmente le razze Collie e Terranova - perdono naturalmente quando fanno la muta. Il pelo in eccesso, raccolto dalla spazzolatura in oltre cento allevamenti riconosciuti Enci che hanno sposato l'idea, viene trasferito in centri di filatura e tessitura nel Nord Italia e trasformato in gomitoli e capi d’abbigliamento. Un'idea sulla quale Bollettini e Apuzzo hanno puntato tutto. "Noi giochiamo per vincere", avevano confessato al loro mentore alla vigilia della competizione. E così è stato e oggi Floriano Bollettini racconta a IlGiornale.it il progetto sviluppato con Ugo Apuzzo.

L'idea nata dall’amore per i cani e dalla quotidianità si è ben presto sviluppata in ottica imprenditoriale. Da dove è partito tutto?

"Sì, il progetto è nato tra dicembre 2020 e gennaio 2021, quando i miei due Collie hanno fatto una cucciolata e mi sono ritrovato in casa otto cuccioli per due mesi. Mi sono accorto che mio padre raccoglieva in una scatolina il sottopelo dei nostri cani perché aveva sentito che, artigianalmente, si potevano fare dei maglioni di altissima qualità. In quel momento mi sono chiesto perché non stessimo utilizzando questa risorsa, che invece ogni giorno finisce nei cestini della spazzatura. E così ho chiamato il mio storico amico e collega Ugo Apuzzo e gli ho detto: ‘Penso che mi prenderai per matto ma...'. E invece non mi ha preso per pazzo e abbiamo iniziato questo progetto".

Un progetto animal friendly che viaggia a forte velocità verso obiettivi ambiziosi e che non si ferma alla sola materia prima, giusto?

"Il gomitolo di lana di altissima qualità è già una realtà e già in produzione. Con questo filato che abbia stiamo già lavorando per fare dei prodotti finiti e venderli con una campagna di crowdfunding. Il nostro progetto va dalla raccolta in allevamento fino al prodotto finale. Lo scopo è quello di far capire alle persone il grande valore di questo materiale, che è 80% più termoisolante del cashmere, non fa pilling, è estremamente più durevole e addirittura più morbido del cashmere. Un materiale che, ad oggi, proviene da un materiale di scarto, quindi è estremamente sostenibile. Noi crediamo nelle risorse che già esistono senza la necessità di allevamenti intensivi, come succede in Mongolia e Cina, dove vengono sfruttate al massimo le capre da cashmere, spesso con pratiche crudeli e con un impatto forte sull'ambiente".

Dopo la vittoria all'HEC-42 Launchpad siete attesi al Phygital Sustainability Expo di Roma il 5 luglio, la prima Expo mondiale dedicata alla transizione ecologica del mondo del fashion. Il fashion è il futuro della vostra startup?

"Per affacciarci al mondo del fashion abbiamo puntato sulla campagna di crowdfunding per entrare in produzione a fine settembre con una nostra linea realizzata con filato Chiengora. A lungo termine però vogliamo diventare il punto di riferimento mondiale per la materia prima, il gomitolo di lana, per venderlo a brand e player nel mondo del fashion".

Intuito, ambizione e quel pizzico di audacia che contraddistingue giovani talenti come Floriano Bollettini e Ugo Apuzzo che, a 24 anni, hanno alle spalle un curriculum di tutto rispetto: studi alla Bocconi di Milano e stage presso aziende di spicco a Londra, Dubai, Milano e Shanghai fino alla scuola di business HEC Paris. Quale consiglio daresti ai tuoi coetanei per raggiungere i propri obiettivi?

"La cosa più importante è investire su se stessi e sulla propria crescita personale. Non fare le cose per il fine stesso di aver fatto qualcosa o raggiunto obiettivi. Non è la cosa che fai a definirti, quanto quello che diventi nella tua crescita. Ho sempre cercato di mettermi fuori dalla mia zona di comfort e questo mi ha aiutato ad acquisire consapevolezza e determinazione.

Allo stesso tempo dico ai miei coetanei di essere aperti alle opportunità e alle esperienze e iniziare da subito".

Oggi, il loro team conta anche sul supporto di Kamil Skalli, esperto in marketing e Daniela Piria, esperta nella filatura dello Chiengora.

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