Cronaca locale

Spara ai passanti col fucile a pallini: "Troppa gente la sera"

A Milano un quarantenne intima ai pedoni di fare silenzio e poi li minaccia di farli sbranare dal suo cane

Spara ai passanti col fucile a pallini: "Troppa gente la sera"

Nella notte tra il 26 e il 27 aprile a Milano un uomo di 40 anni ha imbracciato il suo fucile a pallini e ha cominciato a sparare alla folla dalla finestra della propria casa. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, era stanco degli schiamazzi notturni e quindi ha deciso di darci un taglio "sparando" ai passanti e seminando il panico. Solo pochi giorni fa, sempre a Milano, un ex avvocato "cecchino" aveva spaventato i residenti, nella zona di Porta Romana, sparando dalla sua finestra con fucili e pistole caricate a pallini di ferro.

Le persone che in quel momento stavano camminando in Piazza Aspromonte, non lontano da piazzale Loreto, hanno sentito qualcosa colpirli e subito dopo si sono messi al riparo spaventati. Uno di loro, un 55enne che stava passeggiando nella zona, si è prontamente nascosto dietro una pensilina dell'autobus dopo aver sentito un rumore anomalo. Guardandosi attorno ha notato un uomo affacciato ad una finestra con in mano una carabina a molla dotata di mirino di precisione. Dopo qualche minuto ha rivisto lo stesso volto in strada avvicinarsi verso di lui con un cane, un mastino di taglia media. "Chiama pure la Polizia, tanto sono stato vent'anni al 41 bis", così il "cecchino" avrebbe aggredito verbalmente la vittima."Ti faccio sbranare dal mio cane - ha proseguito - e la prossima volta che ti vedo ti faccio un buco in testa".

Allertati dai passanti i carabinieri hanno raggiunto piazza Aspromonte bloccando il 40enne. L'uomo, sotto interrogatorio avrebbe ammesso:"Mi sono rotto di tutta questa gente in giro la sera", giustificando così il folle gesto. Dalle ricerche sul suo conto è emerso inoltre che non è mai stato al 41bis ma è stato solo coinvolto in alcuni reati minori, come lesioni, minacce e resistenze a pubblico ufficiale.

Medesime accuse per cui adesso si trova indagato.

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