Cronache

Prima regione in "zona bianca". Le regole: che cosa si può fare

Il ministro della Salute ha firmato le nuove ordinanze sulla base dei dati arrivati dalla cabina di Regia. L'Italia cambia nuovamente colore da lunedì 1° marzo e c'è la prima regione ad entrare in fascia bianca

Prima regione in "zona bianca". Le regole: che cosa si può fare

L'Italia cambia nuovamente colore. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le nuove ordinanze che ridisegnano la penisola e per la prima volta dalla sua introduzione una regione, la Sardegna, entra ufficialmente in zona bianca.

Il ministro ha firmato le nuove ordinanze sulla base dei dati e delle indicazioni ottenute, come di consueto, della Cabina di Regia. I cambiamenti, numerosi, entreranno in vigore a partire da lunedì 1 marzo. La prima vera novità è il passaggio della Sardegna da zona gialla a zona bianca. Si tratta della prima volta che una regione entra nella fascia di colore che di fatto consente il massimo delle libertà. Abolito dunque il coprifuoco e sospese le limitazioni per bar e ristoranti. Tutte le attività commerciali dell'isola potranno riaprire, nel rispetto di specifici protocolli, comprese le attività rimaste chiuse fino ad oggi come musei, teatri, cinema, palestre e piscine. Ma su modalità e indicazioni specifiche è in corso il tavolo di confronto tra Ministero della Salute, Iss e Regione Sardegna.

Lombardia, Marche e Piemonte passano in fascia arancione

Brutto notizie invece per Lombardia, Marche e Piemonte che passano da zona gialla a zona arancione. L'aumentare dei casi e i dati in netto peggioramento hanno portato il Ministero a decidere per ulteriori restrizioni. Questo significa che i cittadini di Lombardia, Marche e Piemonte dal 1° marzo non potranno circolare dalle ore 22 alle 5 del mattino (salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute), non potranno uscire dalla Regione e neppure spostarsi tra un comune e l'altro (salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità). Il tutto sempre e solo con autocertificazione. Bar e ristoranti tornano ad abbassare le saracinesche 7 giorni su 7: si potrà effettuare solo l'asporto (per i bar fino alle 18, ristoranti fino alle ore 22) e consegna a domicilio. Chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusi musei e mostre. Didattica a distanza per le scuole superiori e università e sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

Basilicata e Molise in zona rossa

Con l'Rt in netta crescita tornano invece in zona rossa, dopo settimane di permanenza in fascia arancione, Basilicata e Molise. L'aumento dei casi registrati nelle ultime settimane e la repentina risalita dell'indice dei contagi ha fatto scattare il lockdown nelle due regioni del sud. Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha rassicurato sul fatto che le strutture sanitarie locali non sono in sofferenza, ma la prudenza deve essere massima. In Molise invece è stato il presidente Donato Toma ad aver chiesto il passaggio da arancione a rossa, a conferma dei dati, al ministro Speranza per arginare l'impennata dei casi.

L'ingresso in zona rossa comporta il massimo delle restrizioni previste dal metodo delle aree a colori. Ciò significa che, oltre al coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, è vietato spostarsi anche all'interno del proprio comune, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. L'autocertificazione è sempre richiesta e tutte le attività commerciali (salvo quelle necessarie come supermercati, beni alimentari e di necessità, edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri) rimarranno chiuse. Per bar e ristoranti rimane attivo solo il servizio di asporto e consegna a domicilio. Fino alle 18 per i bar, fino alle 22 per i ristoranti. La scuola torna in Dad per tutti. Rimangono aperte solo le scuole dell'infanzia, le scuole elementari e la prima media.

Stop allo sport - ad eccezione di quello di interesse nazionale dal CONI e CIP - mentre rimane consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all'aperto in forma individuale.

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