L'Epifania non si porterà via il giro di vite natalizio. La curva dei contagi non si piega, il virus continua mordere e il governo prepara nuove misure da introdurre, dopo il 6 gennaio, per scongiurare la terza ondata.
Fine settimana in arancione in bilico
Dopo il vertice domenicale tra il premier Giuseppe Conte, i ministri Boccia e Speranza e i tecnici del Cts, l'opzione rigorista pare la più papabile. Con la scadenza alla mezzanotte del 6 gennaio del decreto Natale, verrà varato un provvedimento-ponte o un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza con il calendario delle nuove restrizioni dal 7 al 15 gennaio. Dopo una pausa in fascia gialla il 7 e l'8 gennaio, per consentire la riapertura delle scuole in presenza al 50% degli studenti delle superiori, nel weekend si ritorna a stringere.
Il 9 e 10 gennaio tutto il Paese potrebbe tornare in zona arancione, come nei giorni feriali del periodo natalizio. Se non passerà la linea dura del ministro Speranza, che preme per un fine settimana in fascia rossa, sabato e domenica ci si potrà spostare senza autocertificazione all’interno del proprio Comune, ma saranno chiusi bar e ristoranti. Aperti i negozi, parrucchieri e centri estetici, ma non i centri commerciali. Prorogato il coprifuoco dalle 22 alle 5, a meno delle solite "comprovate esigenze" che comprendono motivi di lavoro, urgenza e salute. In esame la possibilità di continuare a consentire a due persone di effettuare al massimo una visita al giorno a parenti e amici, portando con sé i figli minori di 14 anni.
L'ipotesi zona bianca
Non solo. Data la risalita dell’Rt in alcune regioni, con l'ok del Cts, si abbasseranno le soglie per la definizione delle fasce gialle, arancioni e rosse. Entreranno in zona arancione le regioni che hanno un Rt pari a 1 (attualmente è 1,25) e in rosso quelle che sono a 1,25 (adesso è 1,50). E spunta anche l'ipotesi "zona bianca", un'ulteriore fascia, meno restrittiva, dove tutte le attività, palestre, cinema e teatri compresi potranno ripartire. Un compromesso, rivela il Corriere della Sera, promosso dal ministro "rigorista" Dario Franceschini: una sorta di "ultimo gradino prima del ritorno alla normalità per dare una nuova speranza ai cittadini".
I bar e i ristoranti riaprirebbero senza limiti di orario, come piscine e palestre, ferme restando le regole base anti contagio: mascherina obbligatoria, distanziamento e divieto di assembramento.
La proposta del capo delegazione del Pd di "una zona bianca, nella quale si accede sotto un certo indice Rt di trasmissione dei contagi" ha strappato il via libera di Conte e dovrebbe rientrare già nel prossimo Dpcm che Chigi si prepara a sfornare prima del 15 gennaio.
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