Cronache

"Mi tenevano ferma". Il racconto choc dello stupro in spiaggia

Ancora da chiarire la posizione dell'amica coinvolta nella vicenda. Il racconto della ragazza abusata in spiaggia a Stresa: "Mi tenevano ferma"

"Mi tenevano ferma". Il racconto choc dello stupro in spiaggia

L'hanno violentata a turno su una spiaggia di Stresa, vicino al Lago Maggiore, in Piemonte. La vittima, una ragazza di origini sudamericane residente nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola, ha trovato il coraggio di denunciare nei giorni successivi allo stupro: "Mi trattenevano abusando di me a turno", ha raccontato ai carabinieri. Tra gli indagati ci sarebbe anche un'amica della giovane. La sua posizione (se sia stata o meno complice dell'aggressione) dovrà essere valuta dalla Procura che, proprio in queste ore, sta provvedendo a tutti gli accertamenti del caso.

Lo stupro

Una serata come tante, all'insegna del divertimento tra amici, con un epilogo inatteso e drammatico. La compagnia di ragazzi, tutti giovani sudamericani in età compresa tra i 19 e i 25 anni, aveva trascorso la nottata in discoteca. Non erano mancati i drink e forse - scrive il Corriere.it - neanche l'assunzione di stupefacenti. A fine serata, avevano deciso di fermarsi su una spiaggia del Lago Maggiore per riprendersi dai bagordi. Così, si erano distesi sul quel lembo di sabbia e pietre ad aspettare l'alba. Ma poi, qualcosa è cambiato. I ragazzi si sono avventati sulla coetanea e ne hanno abusato a turno trattenendola con la forza. Tra gli aggressori ci sarebbe stata anche l'amica della vittima, la stessa con cui aveva riso e scherzato fino a qualche minuto prima che si consumasse l'orrore.

Il racconto: "Mi tenevano ferma"

Qualcuno le teneva fermi i polsi, qualcun altro le caviglie: "Mi hanno violentato, mi tenevano ferma", ha raccontato la giovane ai carabinieri di Stresa. All'inizio, non è stato facile mettere a fuoco cosa fosse accaduto. Ma poi, col trascorrere delle ore, i ricordi sono raffiorati e il racconto è diventato sempre più dettagliato. Tuttavia ci sono voluti due giorni, e il referto medico dei sanitari dell'Ospedale, per definire i contorni della vicenda. L'accusa nei confronti dei quattro indagati, formulata dal procuratore di Verbano Olimpia Bossi, è di violenza sessuale in concorso tra più persone. Al vaglio degli inquirenti la posizione dell'altra ragazza presente quella sera: bisognerà accertare se sia stata o meno complice degli abusi. Intanto, nella tranquilla cittadina di Stresa, nessuno vuole commentare l'accaduto. "Come amministrazione rispettiamo la richiesta di silenzio della Procura.

- ha spiegato al Corriere il sindaco Marcella Severino - Attendiamo che venga fatta chiarezza sui fatti".

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