Coronavirus

Dalle suole delle scarpe agli alimenti: occhio alle bufale sul coronavirus

Tante sono le domande che si fanno le persone. Per fare chiarezza è sceso in campo niente meno che l'Istituto superiore di sanità

Dalle suole delle scarpe agli alimenti: occhio alle bufale sul coronavirus

Più passano i giorni e più spuntano nuove bufale riguardanti le modalità di trasmissione del nuovo coronavirus. Tante sono le domande che gli utenti si fanno sui social. Il pane fresco o le verdure crude possono essere contaminate dal Covid-19 e trasmettere l'infezione a chi li mangia? E la suola delle scarpe o le zampe di animali? Per fugare ogni dubbio, sottolinea l'agenzia Adnkronos, è sceso in campo niente meno che l'Istituto superiore di sanità.

Il contagio attraverso gli alimenti

"Allo stato attuale - si legge sul sito dell'Iss - non vi sono informazioni sulla sopravvivenza del virus sulla superficie degli alimenti, ma la possibilità di trasmissione del virus attraverso il pane fresco, o altri tipi di alimenti è poco probabile, visto che la modalità di trasmissione è principalmente attraverso le goccioline che contengono secrezioni respiratorie (droplets) o per contatto, purché manipolando il pane, come altri alimenti, sia rispettata l'igiene delle mani, che consiste nel lavaggio accurato con acqua e sapone per almeno 20 secondi, e in caso di tosse o starnuti si usi un fazzoletto usa e getta per coprire le vie respiratorie e poi si lavino subito le mani prima di toccare il pane o le verdure".

La suola delle scarpe

Per quanto riguarda la pericolosità della suola delle scarpe, l'Iss è pronto chiarire anche questo dubbio. "Il tempo di sopravvivenza del virus in luoghi aperti non è attualmente noto. Teoricamente – si legge - se si passa con la suola delle scarpe su una superficie in cui una persona infetta ha espulso secrezioni respiratorie come catarro, ecc. è possibile che il virus sia presente sulla suola e possa essere portato in casa. Tuttavia, il pavimento non è una delle superfici che normalmente tocchiamo, quindi il rischio è trascurabile. In presenza di bambini si può mantenere un atteggiamento prudente nel rispetto delle normali norme igieniche, togliendosi le scarpe all'ingresso in casa e pulendo i pavimenti con prodotti a base di cloro all'0.1% (semplice candeggina o varechina diluita)".

Le zampe degli animali domestici

C'è chi si chiede se sia doveroso pulire le zampe del proprio cane dopo essere rientrato a casa da una passeggiata. Questa la spiegazione dell'Iss: "La sopravvivenza del nuovo coronavirus negli ambienti esterni non è al momento nota con certezza. Se il cane viene a contatto con le zampe con secrezioni respiratorie espulse a terra da persone infette è teoricamente possibile che possa trasportare il virus anche se non vi sono al momento evidenze di contagi avvenuti in questo modo. Quindi, si tratta di osservare l'igiene accurata delle superfici e delle mani lavando i pavimenti con soluzioni a base di cloro all'0.1% (la comune candeggina o varechina), le altre superfici con soluzioni a base di cloro allo 0,5% e le mani con acqua e sapone per oltre 20 secondi o con soluzioni/gel a base alcolica, per uccidere i virus. È possibile al rientro a casa lavare le zampe del cane con acqua e sapone, analogamente a quanto facciamo con le nostre mani, avendo cura di asciugarle bene e comunque - aggiunge l'Iss - è opportuno evitare di farlo salire con le zampe su superfici con le quali veniamo a contatto (ad esempio su letti o divani)".

Capelli e indumenti

Il virus sopravvive su capelli e indumenti? "Con il rispetto della distanza di almeno un metro dalle altre persone è poco plausibile che i nostri vestiti, o noi stessi, possano essere contaminati da virus in una quantità rilevante.

Tuttavia, sempre nel rispetto delle buone norme igieniche, quando si torna a casa è opportuno riporre correttamente la giacca o il soprabito senza, ad esempio, poggiarli sul divano, sul tavolo o sul letto".

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