A marzo, per 48 ore, è stato il “super-ingegnere“ scelto da Mario Draghi per rielaborare modelli matematici capaci di anticipare le bizze della pandemia e indicare così al Cts la via migliore per contrastare l’emergenza. Poi la shitstorm (letteralmente tempesta di m...) lanciata online da alcuni “colleghi matematici", che non ne condividevano il lavoro e il metodo, in poche ore lo ha consegnato alla storia come “il buffone che non indovinava una previsione“. Quarant’anni, imprenditore e ingegnere veneto, Alberto Gerli in accordo con la presidenza del Consiglio prima ha lasciato il posto al Cts a poche ore dalla nomina quindi ha cercato di ricomporre i tasselli della sua vita professionale minata dalle fake news. Ma l’odio scatenato su social, portali e stampa in questi mesi lo ha segnato nel profondo. La sua nomina nel Cts ratificata dal capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, era stata contestata da chi gli imputava scarse competenze, l'inattendibilità delle sue proiezioni statistiche rispetto all'andamento del contagio. Inoltre in due diversi interventi in Parlamento Sinistra Italiane e Verdi avevano criticato la nomina di Gerli, sostenendo che fosse stata fatta in quota ai partiti del centrodestra e in particolare della Lega a nome di Matteo Salvini sostenuto da Luca Zaia. Tanto è bastato per trasformare il "mago dei numeri" scelto da Draghi nel buffone irriso dagli haters e ancora oggi attaccato da giornalisti politicamente schierati.
Come ci si sente ad aver fatto un passo a lato, dando le dimissioni, sapendo di essere vittima di falsità?
"Nelle varie ondate ho sempre studiato i picchi e io in 48 ore ne ho vissuti due: uno positivo venendo indicato da Draghi nel Cts e l’altro negativo, coinciso con gli attacchi personali che mi hanno spinto a dire basta per consentire al gruppo di lavorare in serenità. Non sapevo di essere stato indicato nel comitato scientifico. L’ho scoperto a cena leggendo i siti dal cellulare. Poi in 48 mi hanno trasformato nell’ingegnere buffone leghista".
Quindi invece di ignorare gli attacchi ha deciso di togliere il disturbo...
"Le inattese e sorprendenti polemiche esplose all'indomani della mia nomina mi hanno spinto a rinunciare al mio incarico così da evitare al Cts e alle istituzioni in generale ulteriori, inutili ostacoli e distrazioni rispetto alle importanti e difficili decisioni che sono chiamati a prendere in un momento tanto delicato per il Paese".
Ma così non ha fatto il gioco dei suoi detrattori?
"Rimango convinto della bontà dei dati che ho contribuito a sviluppare e del fatto che possano costituire un utile elemento di analisi nella gestione della pandemia. Per tale ragione, continuo a lavorare e ad aggiornare i modelli, con l'aiuto degli scienziati con cui ho collaborato sin dai primissimi giorni della pandemia in Italia. Non è vero che le mie previsioni erano errate, sono state male interpretate. Contro di me è stata lanciata una campagna di fake news. I miei modelli sviluppati a gennaio sui contagi in Lombardia sono stati elaborati quando il trend era in discesa. Non erano prevedibili le varianti inglesi. Quando ci siamo accorti dei primi focolai nel Bresciano abbiamo aggiornato il trend e cambiato le previsioni. Senza variante inglese le nostre previsioni sarebbero state corrette. I miei modelli hanno funzionato. Non ho mai sostenuto che il lockdown è inutile, questa è stata una rielaborazione giornalistica".
E il fatto che fosse stato nominato nel Cts in quota Lega?
“Io nominato dalla Lega? Smentisco categoricamente legami con la Lega, così come peraltro hanno fatto i vertici del partito di Salvini“.
Fondatore e amministratore delegato della Tourbillion Tech, società che si occupa di consulenze per le aziende, e ha guidato Arianna, azienda attiva nel campo dell’illuminazione a led, come arriva a sviluppare modelli matematici della pandemia come affiliato del dipartimento di scienze della salute della Statale di Milano?
"Dall’inizio della pandemia mi sono ritrovato a collaborare con alcuni medici ed epidemiologi lombardi per la costruzione di modelli matematici per prevedere l’andamento dei contagi da coronavirus. Un lavoro nato per passione e volontà di dare un contributo alla gestione dell’emergenza sanitaria. Abbiamo iniziato a pubblicare a marzo dell'anno scorso e in totale ho partecipato a 9 lavori, di cui 8 sul covid e 4 su modelli predittivi. Quindi dallo scorso autunno ho iniziato a lavorare a stretto contatto con il professor Carlo La Vecchia e Beppe Remuzzi iniziando a condividere informalmente i dati con Regione Lombardia e rilasciare interviste con le nostre previsioni".
E questo il lavoro che lo ha fatto notare da Draghi?
"Suggerito alla presidenza del consiglio proprio dai professori con cui ho lavorato, ero stato a mia insaputa nominato come membro il 16 marzo sera. A quel punto è partito l’attacco virale fortissimo contro di me. Il 18 marzo il mio nome è stato cercato secondo dati di Google Trend più di Ronaldo o di Fedez. Il primo attacco al mio nome su Twitter poi ripreso da Pagella Politica, quindi da Repubblica e dal Fatto Quotidiano. Date le dimissioni ho affidato incarico ad un avvocato di difendermi da alcuni articoli usciti".
Si è mai sentito inadeguato?
“Sulle competenze non ho granché da dire, se non che ero stato nominato come tecnico esperto di dati, non come epidemiologo. In questi mesi ho fatto un grandissimo lavoro in cui ho confutato le accuse fatte e poi ho riproposto tutti i modelli presentati nelle pubblicazioni scientifiche e negli articoli al Corriere per provare la fondatezza dei dati. Parlando anche con la Presidenza del Consiglio, credo che i veri motivi di questa tempesta mediatica siano da dividere tra interessi forti di chi voleva il mio posto e paura politica di eventuali smentite dei numeri sulle politiche che erano state adottate da Giuseppe Conte fino a quel punto. Badi bene, mi hanno detto che sono anti-lockdown ma in tutti i miei studi ho sempre difeso l'importanza dei lockdown: i miei dati mi dicono semplicemente che vadano fatti prima, più intensi e più veloci“.
Ed ora come si sente? A mente serena rifarebbe la stessa scelta?
"Ho un figlio e mi fa rabbia sapere che se domani cercherà il mio nome su Google i primi risultati mi fanno passare dal super-ingegnere di Draghi all'ingegnere che sbagliava tutte le previsioni. Questo fa male, ma lavoro e guardo avanti".
Per chiudere ci fa una stima sulla quinta ondata?
"La situazione in Italia è una delle migliori a livello europeo. Come punti di forza abbiamo una base di persone che hanno incrociato la malattia molto superiore ai dati ufficiali visto che nella prima ondata migliaia di positivi sono sfuggiti ai tamponi. Poi abbiamo adottato delle equilibrate misure di contenimento che non impattano sull’economia. Oggi mascherine e vaccino sono le grandi protezioni. Spero che il Cts dia una vera accelerata sulle terze dosi. Sul fronte delle proiezioni entro fine mese in Italia saremo tra i 10.600 e 21.700 casi medi giornalieri con un'incidenza settimanale per 200.000 abitanti che può superare i 200. Sono comunque dati inferiori rispetto ad altri Paesi Europei. I posti letti previsti in ospedale (non TI, ndr) non dovrebbero superare i 6000, quindi molto al di sotto dei numeri tragici dell'anno scorso.
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