Coronavirus

L'assalto ai supermercati nella zona rossa colpita dal coronavirus

Si sono formate code nei principali supermercati della zona. Sono gli unici punti di approvvigionamento visto che a Codogno sono tutti chiusi

L'assalto ai supermercati nella zona rossa colpita dal coronavirus

Sembrerebbe la trama di un disaster movie girato a Hollywood. Ma è tutto vero, purtroppo. Verrebbe da pensare al film “Io sono leggenda”, con protagonista un grande Will Smith. Uscito nelle sale di tutto il mondo nel lontano 2007. Supermercati presi d’assalto da questa mattina nel Lodigiano, la provincia da cui il Coronavirus si è diffuso in tutto il nord Italia solo pochi giorni fa. Dopo il blocco di entrate e uscite dalla zona rossa dei dieci comuni della bassa lodigiana a causa dell’emergenza, lunghissime code si sono formate nei punti vendita principali di Casalpusterlengo. Unici punti di approvvigionamento visto che a Codogno gli esercizi commerciali sono tutti chiusi.

Gli addetti all’ingresso limitano le entrate, almeno cinque alla volta. E, i clienti, anche se non è obbligatorio, entrano con la mascherina sul volto. Si è formato un lunghissimo serpentone fuori dal Lidl, Famila e Conad. Le città, intanto, sono vuote. Lunghe code anche fuori dalle farmacie. Supermercati pieni e fuori una lunga fila indiana di carrelli. Persone in coda una dietro l’altra per fare provviste. È accaduto nella mattinata di oggi per una comunità che da venerdì fa i conti con il Coronavirus.

Sul posto è intervenuta anche la polizia locale che ha cercato di regolamentare il flusso di chi compra. Per il momento tutto si sta svolgendo in tutta tranquillità e non si registrano situazioni di tensione. Ma i negozi di beni alimentari non sono gli unici a subire l’assalto dei cittadini impauriti. Come detto, nei locali di farmacie e parafarmacie si moltiplicano gli scaffali svuotati. Mascherine e disinfettanti per le mani sono esauriti. C’è rabbia e preoccupazione tra gli abitanti: “Come faremo, manderanno la protezione civile?”. Ormai privi di scorte alcuni punti vendita a San Giuliano Milanese e a Peschiera Borromeo.

È esplosa tra venerdì e ieri la paura del contagio del virus nato in Cina e arrivato in Italia, con casi accertati in Veneto e Lombardia. Se la settimana scorsa era una chimera reperire le mascherine nei negozi della città, adesso sono spariti anche tutti quei prodotti per l'igiene personale. Tra farmacie, parafarmacie e negozi specializzati, è praticamente impossibile reperirli.

Siamo alla sagra dell’Amuchina. Con prezzi che salgono vertiginosamente per quei negozianti e distributori pronti a speculare sull’emergenza. Esauriti tutti i prodotti di ogni marca e formato. Le mascherine sono terminate in molti luoghi, non solo nel Settentrione, da almeno dieci giorni. E troppo spesso non si sa quando torneranno. I magazzini di chi produce non riescono a soddisfare la quantità di richieste dei punti vendita.

E anche questo è un dramma.

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