Cronache

Il Tar ha accolto il ricorso del Campidoglio contro il Parco Archeologico del Colosseo

Il Tar di Roma ha accolto il ricorso del Campidoglio contro l'istituzione del Parco Archeologico del Colosseo decretato dal ministero dei Beni culturali di Dario Franceschini

Il Tar ha accolto il ricorso del Campidoglio contro il Parco Archeologico del Colosseo

Il Tar del Lazio, sezione Seconda Quater, ha accolto il ricorso del Campidoglio contro l'istituzione del Parco Archeologico del Colosseo predisposta dal Mibact con un decreto ad inizio anno.

A deciderlo sono stati i giudici amministrativi della II sezione Quater del tribunale amministrativo regionale con una sentenza breve. Accolto anche il ricorso analogo presentato dal sindacato Uilpa-Bact. Si attendono le motivazioni delle due sentenze contro il decreto con cui il dicastero guidato da Dario Franceschini aveva istituito il parco archeologico del Colosseo.

I ricorsi erano stati discussi il 15 maggio scorso. Il 27 aprile precedente il presidente della stessa sezione, Leonardo Pasanisi, monocraticamente, si era pronunciato sulla richiesta di sospensione urgente chiesta dalla Uil. Con decreto presidenziale il giudice aveva respinto l'istanza ritenendo che non emergevano, "nella specie, situazioni di estrema gravità ed urgenza, tali da non consentire la dilazione sino alla data della camera di consiglio della trattazione dell'istanza cautelare da parte del collegio".

Il Mibact, secondo quanto si è appreso, presenterà ricorso al consiglio di Consiglio di Stato contro la sentenza.

"Ancora una volta i giudici italiani bocciano le decisioni del Governo in tema di beni culturali", ha affermto il Codacons in una nota, che nel ricorso contro il Parco del Colosseo era intervenuto al Tar a sostegno del Comune di Roma.

"Dopo i direttori dei musei il Tar boccia il Governo e il Ministro Franceschini anche sul versante Colosseo - ha spiegato il presidente Carlo Rienzi - Una decisione importante quella dei giudici, che hanno riconosciuto anche le tesi del Codacons intervenuto in giudizio in difesa dell'amministrazione capitolina.

La creazione di un Parco Archeologico al Colosseo, infatti, toglieva funzioni, competenze e ricavi alla Soprintendenza speciale, sovvenzionata proprio dalle risorse derivanti dai biglietti per il monumento, creando così un danno prima di tutto ad un ufficio esistente e perfettamente funzionante, e in secondo luogo all'intera città".

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