Cronache

Tasse evase, Gdf sequestra beni per 270 milioni a un imprenditore

È Giovanni De Pierro, 64 anni, l’imprenditore finito nel mirino della Gdf. Sigilli ad auto e yacht di lusso, immobili, magazzini e una discarica

Tasse evase, Gdf sequestra beni per 270 milioni a un imprenditore

Sequestrati 270 milioni di euro in ville, barche, auto di lusso, appartamenti di prestigio, società finanziarie. Il proprietario di questo tesoro? Fuggito a Barcellona, Spagna. Giovanni De Pierro, romano di 64 anni, secondo gli uomini del Gico (Gruppo investigazione criminalità organizzata) della Guardia di Finanza è accusato di appropriazione indebita, truffa ai danni di enti pubblici, bancarotta fraudolenta, riciclaggio di capitali illeciti, trasferimento fraudolento di valori e (vari) reati tributari. I “segugi” delle Fiamme Gialle della capitale hanno ricostruito tutto il patrimonio riconducibile a De Pierro. L’imprenditore è indiziato di aver organizzato un sodalizio criminale operante principalmente a Roma ma con interessi in tutto il territorio nazionale e in alcuni Stati Europei. Le attività principali della holding? Apparentemente oneste: società per pulizia di scuole e ospedali, trasporto merci, raccolta rifiuti solidi urbani, costruzione e vendita di barche, realizzazione e vendita di case e ville e persino la coltivazione e vendita di ortaggi in zone protette.

I reati principali? Appropriazione indebita, truffa ed evasione fiscale. Il gruppo criminale era concepito a struttura piramidale: utilizzando il paravento di società formalmente amministrate da “prestanome” è riuscito, nel corso degli anni ad assicurarsi da un lato un elevato numero di appalti pubblici (specie nel settore dei servizi di pulizia), dall’altro a sottrarsi al pagamento di ingenti somme all’Erario, all’Inps, all’Inail e agli Enti locali. Il tutto avvalendosi di società che, dopo brevi periodi di operatività, due o tre anni al massimo, venivano chiuse o poste in liquidazione con l’intestazione delle stesse a “teste di legno”, in genere pensionati, nullatenenti, clochard. Il provvedimento di sequestro disposto dal Tribunale di Roma, sezione Misure di Prevenzione, non è che il risultato di un’inchiesta avviata alla fine del 2012. Un lavoro lungo e complesso, strutturato soprattutto da accertamenti patrimoniali estesi anche oltre confine attraverso gli uffici competenti, “Asset Recovery Office”, A.R.O., dei vari Paesi europei. Ben 112 le persone fisiche e giuridiche passate al setaccio, tutte operanti nel settore immobiliare, del commercio di autoveicoli, delle pulizie industriali, della gestione di servizi alle imprese e dei cantieri della nautica da diporto. Risultato? Un patrimonio enorme, accumulato illecitamente dal sodalizio riconducibile a De Pierro, del tutto incongruente con le dichiarazioni dei redditi.

Una sproporzione tale, unita all’accertata pericolosità sociale, ha permesso ai finanzieri di chiedere, in base al codice antimafia, decreto legislativo 159/2011, l’applicazione della sorveglianza speciale e il sequestro finalizzato alla confisca dell’intero patrimonio, direttamente o indirettamente riconducibile a De Pierro. Nel dettaglio sono stati messi i sigilli al patrimonio aziendale e a beni di 73 società di Roma, Napoli e Milano operanti nei settori: attività di consulenza amministrativa, servizi di sostegno alle imprese, pulizia generale di edifici, società di partecipazione (holding), movimento merci, locazione immobiliare di beni propri, costruzione di edifici residenziali e non residenziali, noleggio di autovetture, costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive, servizi logistici relativi alla distribuzione delle merci, compravendita di beni immobili, mediazione mobiliare, valorizzazione e vendita immobiliare, commercio all’ingrosso di imbarcazioni da diporto.

Sequestrato il patrimonio aziendale e relativi beni di 14 società straniere con sede nel Regno Unito, Lussemburgo, Belgio, Costa Rica e Isole Vergini Britanniche (due di queste con domicilio fiscale a Roma). Ancora: quote relative a 15 società e consorzi con sedi a Roma, Latina e Livorno con attività di “altri servizi di sostegno alle imprese” e movimento merci relativo a trasporti terrestri, attività dei servizi di trasporto marittimo, raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi, coltivazione di ortaggi in colture protette, compravendita di beni immobili effettuata su beni propri.

Sigilli, infine, a 174 immobili tra fabbricati e terreni, a Roma e provincia, Avellino, Isernia, Milano, Rieti, Frosinone, Sassari, Oristano, Livorno, Siena e Latina; due gli yacht di oltre 20 metri tirati in “secca”.

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