Cronache

Scatta l'allerta sulle tendopoli. "Ecco cosa si rischia adesso"

L'Asp di Catania boccia il piano del Viminale che aveva predisposto strutture per migranti a Vizzini: "Non sono sicure"

Scatta l'allerta sulle tendopoli. "Ecco cosa si rischia adesso"

L'Asp di Catania è stata lapidaria. La tendopoli per i migranti in costruzione a Vizzini non va fatta. "Non è una struttura idonea ai migranti". L'accampamento tanto voluto dal ministro dell'Inteno Luciana Lamorgese, non può essere realizzato. Il parere dell’Asp di Catania è vincolante dopo l’ordinanza numero 31 del nove agosto scorso emessa dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Proprio l'articolo 3 specifica che "l'individuazione dei centri per la quarantena devono avere un parere di congruità alle misure anti Covid-19 rilasciato dall’Asp competente per territorio". La stessa ordinanza vieta la realizzazione di centri di quarantena organizzati sotto forma di tensostrutture. Insomma le rilevazioni con annesse firme da parte dell'Azienda provinciale sanitaria di Catania e da parte del commissario ad acta per l'emergenza Covid-19 in Sicilia, Pino Liberti, parlano chiaro. Il dismesso deposito in disuso dell'Aeronautica Militare destinato dal ministero dell'Interno ad ospitare migranti in quarantena che arrivano dalle coste del nord Africa in Sicilia è pericoloso. Inoltre"non ha i necessari criteri idonei all’isolamento e alla quarantena dei migranti e che non possa essere espresso parere igienico favorevole".

Proprio il commissatio Liberti ha stilato una relazione in cui attraveso numerosi punti ha evidenziato tante criticità in merito alla struttura.

"Ancorchè i lavori sono ancora in corso ho appurato le seguenti criticità riferite ai percorsi covid e di quarantena". Scrive Liberti. "Sovraffolamento nelle unità abitative (8 persone in 17mq) che non consente alcun tipo di distanziamento sociale. Mense con spazi inadeguati per il distanziamento ma percorsi in comune in entrata e in uscita dalle stesse che, senza adeguata sorveglianza possono trasformarsi in sale di aggregazione non consentite". Queste sono solo alcune delle motivazioni scritte nella relazione del commissario anticovid in Sicilia. E la sua tesi è abbastanza imbarazzante per l'esecutivo romano e per il loro progetto: "In considerazione a quanto sopra e, per la concomitante possibilità di altre malattie diffusive presenti ( es. Tubercolosi, scabbie, salmonella etc.) si ritiene che l'area attrezzata in località Vizzini non si presti all'isolamento e alla quarantena dei migranti".

La tendopoli già da tempo ha destato preoccupazioni ai sindaci dei paesi limitrofi. Proprio ieri, la tematica è stata al centro di un vertice tra i sindaci del Calatino e il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

Nel corso dell'incontro, richiesto dagli stessi amministratori, ha preso parte anche l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. I primi cittadini hanno manifestato preoccupazione e contrarietà circa le decisioni assunte dal governo nazionale”.
Durante il vertice, che si tenuto al Palazzo della Regione di Catania, gli amministratori locali hanno manifestato “preoccupazione per l'inevitabile promiscuità di contatti a causa delle dimensioni delle strutture, apparse modeste

Il governo della Regione Siciliana è totalmente contrario". Affermava settimane fa ai giornalisti il governatore Nello Musumeci.

"Forse qualcuno a Roma, al posto di arrossire per l'incapacità manifestata nell'adottare un Piano organico sull'immigrazione durante l'emergenza Covid, pensa di poter continuare a trattarci da campo profughi d'Europa”.

Commenti