Attacco al bus a Milano

Terrore sul bus, trovato il video proclama di Sy: "Combattiamo per l'Africa"

Ousseynou Sy il 20 marzo scorso ha tenuto in ostaggio 50 bambini. Ora spunta il video proclama del senegalese

Terrore sul bus, trovato il video proclama di Sy: "Combattiamo per l'Africa"

Ricordare quel maledetto 20 marzo, quando il senegalese Ousseynou Sy ha tenuto in ostaggio 50 bambini, due insegnanti e una bidella dando fuoco al bus, vengono i brividi. I bimbi dovevano tortanare a scuola e invece Sy ha dirottato l'autobus verso Linate: voleva compiere una strage. Nonostante avesse fatto legare gli studenti con delle fascette, i bambini sono stati più furbi di lui e hanno chiesto aiuto. Così è scattata la corsa dei carabinieri che sono riusciti a fermarlo e ad arrestarlo.

Ora, che il senegalese è dietro alle sbarre e che ci resterà fino alle fine dei suoi giorni emergono dettagli agghiaccianti sul suo piano diabolico. Perché di questo si tratta. Il video proclama girato da Ousseynou Sy non è mai andato sul web perché è stato bloccato per "motivi tecnici" in quanto troppo lungo per Google. Questo è emerso dalle indagini - ormai concluse - svolte dalla procura di Milano (in collaborazione con Google) che nei prossimi giorni chiederà di processare Sy con rito immediato con le accuse di strage, sequestro di persona aggravato dalla minore età delle vittime, incendio, resistenza, lesioni. Reati aggravati dalla finalità di terrorismo.

Il video in questione dura 37 minuti, 37 minuti di follia nella quale il senegalese spiega le ragioni "politiche" del suo gesto, ispirato alla dottrina del "panafricanismo", pur senza preannunciarlo nelle modalità. Nel video si vede l'autista che con "calma angosciante" offre un'"analisi politica che è un attacco fermo ai governi africani. "Non è una chiamata alle armi o un invito a compiere atti terroristici - spiega Alberto Nobili alla guida del pool antiterrorismo della procura di Milano - ma la spiegazione dell'ideologia del panafricanesimo per cui l'Africa deve essere autonoma. Preferiamo che non venga divulgato per due ragioni. Da una parte potrebbe generare fenomeni emulativi, dall'altra potrebbe suscitare odio verso gli africani".

E ancora. L'invito è "a combattere i paesi africani corrotti che svendono l'Africa e una critica alle politiche europee di chi affama l'Africa e li costringe a scappare via rischiando la morte in mare. Il riferimento è alle politiche europee ed italiane, ad esempio cita il vicepremier Luigi Di Maio come uno che condivide la sua idea sulla necessità di smetterla con le politiche di sfruttamento".

Gli inquirenti spiegano che se Sy è consapevole che l'ideologia di cui si fa portavoce non incita a atti violenti, "decide che occorre un gesto forte per risvegliare panafricanesimo visto che si continua a sfruttare l'Africa. Da qui l'esigenza di un gesto mondialmente recepito, sebbene continui a ripetere di non aver mai voluto fare del male a nessuno".

Il video choc non è l'unico dettaglio agghiacciante. In vista della chiusura delle indagini, la Procura di Milano ha ritenuto di non disporre una perizia psichiatrica su Ousseynou Sy. "I suoi legali non l'hanno richiesta - ha spiegato il pm Alberto Nobili - se avessimo intravisto delle forme di fragilità l'avremmo disposta noi, ma Sy (interrogato 3 volte, l'ultima ieri, ndr) è apparso una persona che ragiona, a modo suo, ma ragiona".

La reazione di Matteo Salvini

Intanto, arriverà in Cdm questo pomeriggio la proposta di concedere la cittadinanza per meriti speciali a Ramy Shehata e Adam El Hamami, i due ragazzi della scuola media Vailati di Crema che con il loro coraggioso comportamento erano riusciti a sventare il 20 marzo scorso il tentativo di dirottamento dello scuolabus che avrebbe dovuto riaccompagnarli insieme con i compagni e i professori all’Istituto scolastico.

Nella relazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha accompagnato la proposta di concessione, si legge: ritengo che i giovani abbiano "reso eminenti servizi al nostro Paese, per aver contribuito, con il proprio gesto di alto valore etico e civico, a sventare la tentata strage, posta in essere il 20 marzo 2019 ai danni di 51 ragazzi sullo scuolabus in marcia lungo la strada provinciale Paullese in San Donato Milanese". Non solo.

Il ministro dell’Interno consegnerà la medaglia d’oro al valor civile alla scuola media statale Giovanni Vailati perché "con straordinario coraggio ed eccezionale spirito di iniziativa il personale docente e non docente e i 51 studenti fronteggiavano il conducente dell’autobus… allertavano i Carabinieri… e riuscivano a liberarsi… Splendido esempio di generosa solidarietà e straordinaria abnegazione, orientati alla difesa del più alto valore della vita umana".

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