Ecco la lista completa: chi deve fare la terza dose (subito)

In un secondo momento dovrebbe toccare agli operatori sanitari anziani e con patologie pregresse

Ecco la lista completa: chi deve fare la terza dose (subito)

La terza dose arriverà fin da subito per tutti gli over 80 e gli ospiti delle Rsa (Residenze sanitarie assistite), mentre gli operatori sanitari, a partire dai più anziani e da coloro che sono già affetti da patologie pregresse, si dovrà attendere una Fase 2. Le linee guida, che saranno indicate dal ministro della Salute Roberto Speranza, vengono anticipate dal Cts, che ha replicato ad una richiesta di chiarimenti da parte del generale Figliuolo.

Dopo la riunione di oggi pomeriggio, quindi, il Comitato tecnico scientifico ha deciso che il primo obiettivo per l'inoculazione della terza dose di siero saranno gli ultraottantenni. Partendo dalla considerazione, già fatta durante il 2020, che si tratta di individui soggetti allo sviluppo di malattie croniche in grado di complicare gli effetti di un contagio da Coronavirus, il Cts sceglie dunque di mettere gli anziani in cima alla lista di questa nuova fase.

Stesso discorso per gli ospiti delle Rsa, tra i quali non risultano esclusivamente ultraottantenni, ma pazienti che presentano comunque delle evidenti fragilità. Il fatto di condividere degli spazi con altri ospiti nelle medesime condizioni di salute potrebbe, secondo il Comitato tecnico scientifico, incrementare le probabilità di contagi e sintomatologie più gravi.

Solo in un secondo momento, invece, si procederà ad inoculare la terza dose anche agli operatori sanitari, a partire da coloro che sono avanti con gli anni e/o risultano più a rischio, sia nel caso in cui lo siano per motivi di servizio (ad esempio lavorando in reparti di malattie infettive) che per motivi strettamente di salute (in quanto affetti da note e pregresse patologie).

Il Comitato tecnico scientifico provvederà quindi a dare la precedenza a questi ultimi, col bene placet dell'Aifa, che già si era espressa a favore della terza dose per suddette categorie di lavoratori.

Per il resto degli operatori sanitari, invece, nulla parrebbe essere stato deciso: potrebbe infatti essere ritenuta sufficiente la doppia dose di siero ricevuta nel 2021, anche se al momento non si esclude l'ipotesi di una nuova valutazione dei rischi. Al momento anche le agenzie internazionali non si sono schierate apertamente a favore dell'opportunità di richiamare alla terza dose gli operatori sanitari.

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