Cronache

"Mi fai essere un assassino, ti ammazzerò". Cartelli choc contro il procuratore

Cartelli con minacce di morte e offese sono comparsi a Foggia nei confronti del procuratore capo Vaccaro e di un maresciallo dei carabinieri. "Tutto questo non è un gioco", caccia al responsabile

"Mi fai essere un assassino, ti ammazzerò". I cartelli choc contro il procuratore

"Visto che mi costringi a diventare un assassino, ti ammazzerò". Pesanti minacce e offese sono comparse a Foggia nei confronti procuratore capo Ludovico Vaccaro e di un maresciallo dei carabinieri. Scritte a mano su alcuni fogli di carta, le intimidazioni sono state affisse in pieno giorno sugli alberi di un'affollatissima zona pedonale del capoluogo pugliese. Il deplorevole gesto, compiuto nel pomeriggio di ieri, 12 giugno, è rivelatore di un clima teso che da tempo insidia la quotidianità della città e nel territorio circostante.

Le frasi oltraggiose nei confronti delle autorità sembrano riconducibili a una presunta ingiustizia di cui l'autore - per il momento sconosciuto - asserisce di essere stato vittima. "Quale diritto divino ha per umiliarmi in questo modo? Come si permette?", si legge sul medesimo cartello che riporta minacce e offese rivolte a un maresciallo dei carabinieri. E ancora: "Quanto ti passa 'il verme' per evitare di essere cacciato dall'arma? Delinquente nato". Minacce di morte gravi ed esplicite sono poi state indirizzate al procuratore capo di Foggia. Tra i manifesti affissi è comparsa anche una finta prima pagina di giornale con il seguente titolo: "Arrestato maresciallo".

L'episodio ha suscitato curiosità e sconcerto tra i cittadini. Tra di essi c'è anche chi assicura di aver notato l'autore del gesto in azione. "Ho visto un uomo sulla sessantina che attaccava i cartelli. Aveva un piccolo martello in mano", ha raccontato un testimone a Repubblica. I militari nel frattempo avevano provveduto al sequesto dei cartelli e all'avvio di accertamenti per identificare i responsabili di quell'incursione nel centro cittadino. La zona in questione, peraltro, è piena di telecamere di videosorveglianza e ciò dovrebbe facilitare l'attività degli investigatori.

Sul fronte politico, tra le prime reazioni all'accaduto vi è stata quella del senatore Luigi Vitali, componente della Commissione Antimafia. "Abbiamo sollecitato più volte il Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, al fine di organizzare ed attivare interventi straordinari in terra di Foggia per contrastare le criminalità organizzata. Ci risiamo...", ha commentato l'esponente politico pugliese, chiamando in causa il Viminale. "Minacce di morte sono state indirizzate anche ad un maresciallo dei carabinieri. Tutto questo non è un gioco, insisto rivolgendomi direttamente al Ministro Lamorgese: intervenga immediatamente", ha aggiunto il senatore.

In tempi non sospetti, dalla zona del foggiano erano giunte notizie di un aumento dei controlli contro la criminalità organizzata da parte delle forze dell'ordine.

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