Cronache

A Trento un cartellone dei no-vax paragona i bimbi non vaccinati agli ebrei vittime dell'olocausto

Il cartellone itinerante, fotografato a Trento, fa parte della campagna itinerante del gruppo no-vax "Siamo" e paragona i bimbi vittime dell'olocausto ai piccoli esclusi dalle scuole perché non vaccinati. Il consigliere comunale pentastellato: "È uno spregio"

A Trento un cartellone dei no-vax paragona i bimbi non vaccinati agli ebrei vittime dell'olocausto

Una pubblicità itinerante, con due foto messe a confronto. La rappresentazione è in bianco e nero: da una parte c'è il profilo di una bambina ebrea, con la divisa a righe. Dall'altra, una ragazzina diversa, questa volta girata di spalle, vestita con abbigliamento contemporaneo. Sopra al cartellone la scritta "La storia si ripete".

È la campagna del gruppo no-vax "Siamo" che, sulla propria pagina Facebook, dichiara "Siamo per la libertà di cura" e che è stata immortalata a Trento. Lo spot metterebbe a confronto i bambini vittime dell'olocausto a quelli eclusi dalle scuole, perché non vaccinati. Il cartellone, infatti, fa un paragone con "la teoria della superiorità della razza ariana" che, negli anni della guerra giustificava le esclusioni scolastiche, a quella "dell'immunità di gregge vaccinale".

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Andrea Maschio, ha fatto sapere di aver chiesto al sindaco di vietare la sosta ai furgoni con questi cartelli: "Da vaccinato e padre di figli vaccinati continuo a pensare che la questione vaccini vada affrontata seriamente, entrando nel merito dei possibili danni che può creare, soprattutto nella metodologia, oltre alla obbligatorietà di un numero così elevato degli stessi. Poi arriva una campagna pubblicitaria di questo tipo che mina seriamente il lavoro fatto e i tentativi di confronto. Condanno, nel modo più serio e fermo, questo oltraggio. Dimostra spregio della storia, delle vite umane che sono state distrutte, delle famiglie che ne hanno e che ne soffrono ancora. Fa parte di una deriva che mi spaventa e che pare permettere tutto a tutti e che può finire nell'impedire poi tutto a tutti...La storia dovrebbe insegnare qualcosa, ma pare non sia così".

E sul caso è intervenuto anche Alessandro Bertoldi, il presidente di Alleanza per Israele, che sul cartellone ha commentato: "È quanto di più offensivo nei confronti delle vittime della Shoah sia mai stato propagandato negli ultimi anni".

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