Coronavirus

Paura contagi in caserma. E i migranti regolari "respingono" gli infetti

Gli stranieri regolari in Italia non vogliono i profughi nel loro condominio. Hanno paura di ammalarsi

Paura contagi in caserma. E i migranti regolari "respingono" gli infetti

Adesso anche i migranti regolari nel nostro Paese si sono stancati di rischiare il contagio per colpa dei profughi arrivati in Italia e risultati positivi al Covid. E così a Treviso è avvenuta una vera e propria insurrezione, alla quale hanno partecipato i residenti, tra i quali anche diversi stranieri che lavorano e pagano regolarmente le tasse sul suolo italiano.

Migranti regolari contro gli irregolari

Il tafferuglio è avvenuto perché lo scorso giovedì cinque immigrati richiedenti asilo, tutti di origine africana, sono giunti dalla ex caserma Serena di Treviso, per intenderci quella dove è scoppiato il focolaio con 246 positivi in sole due settimane. I giovani hanno preso quello che avevano e se ne sono andati raggiungendo il condominio scelto per accoglierli. Il giorno prima il sit in, erano stati sistemati in uno spazio gestito dalla cooperativa Hilale, nella Tower House sita in via Pisa, in una zona periferica. L’idea non è però piaciuta ai residenti del condominio più grande di Treviso, che il giorno seguente hanno organizzato una rivolta al grido di “non li vogliamo”. E come dar loro torto? Tra l'altro, tra i tanti residenti scesi in piazza che hanno dato vita al sit in, anche molti migranti che da anni vivono e lavorano in Italia e risiedono nel grattacielo incriminato alla periferia della città. Alla fine erano circa una quarantina le persone che dimostravano la loro rabbia per la decisione presa e per il fatto che i profughi arrivati non utilizzino le mascherine obbligatorie per evitare la diffusione del virus. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Digos e della polizia locale per cercare di calmare gli animi.

Hanno paura di venire contagiati

Come riportato da Libero, anche l’amministratore del condominio ha voluto dire la sua: “Non vengo messo nelle condizioni di far rispettare le regole”. Gli inquilini, tutti uniti nella battaglia, hanno spiegato che nel grattacielo vivono anche molte persone anziane e che la loro priorità è salvaguardare la salute. E senza farlo apposta, coloro che hanno gridato più forte il loro disappunto sono stati proprio i migranti regolari che risiedono nel condominio. Si tratta di africani, asiatici, che da diversi anni vivono e lavorano in Italia, scesi anche loro in piazza contro gli immigrati arrivati dalla ex caserma Serena. La paura di infettarsi è tanta e l’idea che il loro palazzo sia stato scelto per dare un tetto agli immigrati li ha fatti infuriare. Anche perché ormai quella è casa loro e vogliono salvaguardare la propria salute. Nonostante che, c’è da dire, i cinque africani trasferiti sarebbero tutti in buona salute, negativizzati e immuni.

Anche il sindaco leghista Mario Conte è giunto sul posto e ha chiesto di interrompere i trasferimenti e di separare i positivi dai negativi. “L’emergenza sanitaria ha la priorità sull’altra richiesta avanzata in queste ore, quella cioè di chiudere l’ex caserma” poche parole quelle pronunciate dal primo cittadino che è andato subito via tallonato dai residenti. In seguito al sit in è stato disposto un servizio di sorveglianza per controllare la situazione ed evitare disordini. Sul suo profilo Facebook Davide Acampora, consigliere comunale ha commentato quanto avvenuto: “Hanno liberato l’appartamento di un’associazione per far spazio a questi. Il tutto senza avvisare nessuno, tanto meno l’amministratore del palazzo! Cosa pensano di fare adesso, sparpagliare per tutta la città i negativi”. Il sindaco Conte ha poi rimarcato che i migranti devono essere gestiti all’interno della Serena, dividendo i sani dai malati.

Nessuno però ha pensato a farlo.

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