Cronache

Marò, istituito tribunale arbitrale

L'Aja costituisce il tribunale arbitrale per i due fucilieri italiani imprigionati in India. Tra gli arbitri designati anche un russo e un giamaicano.

Marò, istituito tribunale arbitrale

Sul caso dei due marò, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, si è costituito oggi il tribunale arbitrale. L'annuncio arriva ufficialmente dalla Corte permanente di Arbitrato dell'Aja. Sono stati scelti i 5 giudici che dovranno districare il caso che divide Italia e India.

Agli arbitri Francesco Francioni e l'indiano P. Chandrasekhara Rao si aggiungono, dopo una consultazioni tra le parti, il coreano Jin-Hyun Paik, il giamaicano Patrick Robinson e il russo Vladimir Golitsyn, nel ruolo di presidente.

L'Italia ritiene che la controversia sia "un incidente avvenuto a circa 20,5 miglia nautiche al largo delle coste indiane, che ha coinvolto la nave Enrica Lexie, una petroliera battente bandiera italiana, e il conseguente esercizio della competenza penale dell'India nei confronti di due fucilieri della Marina italiana". La controparte indiana ritiene invece che "l'incidente in questione riguardi la morte di due pescatori indiani che si trovavano a bordo di un'imbarcazione indiana, il St. Antony, di cui sarebbero responsabili due fucilieri in servizio a bordo della Enrica Lexie, e il conseguente esercizio della competenza indiana".

Dopo l'avvio della procedura arbitrale, nel giugno scorso, e nell'attesa della costituzione del tribunale arbitrale, l'Italia ha presentato una richiesta di "misure cautelari urgenti" per tutelare i marò.

La sentenza del tribunale internazionale del diritto del mare di Amburgo ha imposto all'India di sospendere ogni tipo di giurisdizione sull'avvenuto, ma, purtroppo, ha respinto la richiesta di far rientrare Girone in patria per la durata della procedura arbitrale.

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