Tutti gli strafalcioni del Concorso scuola

Dalla docente promossa in Cinese che però aveva sostenuto la prova per insegnare alle elementari a quella bocciata agli scritti ma poi ripescata per fare la commissaria d’esame agli orali con il compito di valutare chi aveva superato il test

Tutti gli strafalcioni del Concorso scuola

L’ultima cantonata del Concorsone è surreale. Segnalata da una maestra che dopo aver partecipato ai test per la primaria ha ricevuto la buona notizia di aver superato brillantemente la prova scritta. Sì ma di Cinese. Un errore che si è ripetuto per più candidati visto che l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio (ex Provveditorato) il 29 settembre scorso ha annullato tutte le convocazioni per la prova orale di Cinese, segnalando che erano state inviate «per mero errore materiale». Già ma di quanti «meri errori materiali» è stato costellato il percorso del Concorsone? Certo è difficile che un’impresa avviata con il piede sbagliato possa poi imboccare la strada giusta e raggiungere il traguardo con successo. E così infatti è stato per l’ultimo concorso che metteva a disposizione oltre 60.000 cattedre, indetto dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che tra errori macroscopici e irregolarità appare come la prova più lampante della verità della Legge di Murphy , ovvero “Se qualcosa può andar male, lo farà”.È iniziato sotto una cattiva stella perché di questo concorso in realtà non si sentiva alcun bisogno una procedura complessa e mastodontica dato il gran numero di classi di concorso e candidati, oltre 165.000, che il ministero non è stato in grado di affrontare. Il primo errore è stato di natura etico politica. Il governo presentando la Buona Scuola nel 2014 aveva promesso di eliminare il precariato (un impegno impossibile da mantenere: ma tanto promettere non costa niente) ed ha comunque varato un piano straordinario di assunzioni per 150.000 docenti mantenendo poi la promessa soltanto per la metà, circa 80.000 docenti che hanno avuto una cattedra grazie a quella che è stata a tutti gli effetti una sanatoria. Migliaia di docenti sono rimasti fuori e pur avendo gli stessi identici diritti di quelli entrati sono invece dovuti passare attraverso le forche caudine di un nuovo concorso e per molti si tratta del secondo o del terzo percorso abilitativo. Subito sono emerse evidenti difficoltà. La procedura è partita in ritardo il Bando sarebbe dovuto arrivare entro il 1 dicembre 2015 ma così non è stato ed è slittato a febbraio. Gli Uffici regionali sono andati in affanno per reperire sedi e computer e soprattutto i commissari che a causa della retribuzione troppo bassa a fronte di un impegno gravoso non sono accorsi a frotte.Si arriva finalmente allo svolgimento delle prove e si accumulano denunce per irregolarità anche per la gestione delle parte informatica visto che i pc si impallano Sotto accusa finisce ancora una volta Cineca consorzio che gestisce la parte informatica dei concorsi ministeriali. Il programma Cineca utilizzato per la prova computer based presenta dei problemi a livello di programmazione e per questo motivo spesso si blocca. Molti docenti hanno dovuto rispondere nuovamente alle domande. Va ricordato che il Consorzio Interuniversitario per la gestione del centro di calcolo elettronico è finito in passato più volte nel mirino dell’Antitrust in particolare per alcuni strafalcioni informatici che avevano inficiato il regolare andamento dei test di specializzazione di Medicina.Agli errori si aggiunge la lentezza nella correzione delle prove e dunque già a fine giugno si era compreso che le procedure non si sarebbero mai chiuse per tempo e che dunque anche l’inizio di quest’anno scolastico sarebbe stato segnato dall’arrivo di centinaia di supplenti per coprire le cattedre in attesa di titolare. Non solo. Con il progredire del processo di correzione emerge un altro problema non da poco. La metà dei candidati non supera la prova scritta dunque ci saranno cattedre scoperte perché sono troppo pochi gli insegnanti che supereranno le prove. Potrebbe apparentemente esserci un aspetto positivo. Ovvero quello di una selezione durissima che porterà in cattedra soltanto i migliori. Ma non è così. Quando la cattedra è scoperta si chiama un supplente e quel supplente sarà probabilmente uno di quelli bocciati agli scritti del Concorso, che è in ritardo e non ha fatto in tempo a concludere le selezioni e dunque in cattedra finisce quello bocciato. Chiaro il paradosso? E in alcuni casi sono stati gli stessi docenti bocciati agli scritti a segnalare che erano stati chiamati come commissari d’esame all’orale dunque per valutare la preparazione di professori promossi a prove nelle quali l’esaminatore agli orali era stato bocciato. Tuttoscuola che sta monitorando la chiusura della graduatorie rilevava due giorni fa che su 1.484 graduatorie 636 quindi il 42 per cento mancava ancora all’appello. A causa delle bocciatura circa 20.

000 posti risulteranno vacanti non coperti. Un bel risultato soprattutto dopo aver imbastito il can can del Concorso. È troppo anche per le più pessimistiche previsioni di Murphy: se si punta ad una selezione occorre che la macchina organizzativa sia efficiente.

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