
L'odio assassino ha colpito in fronte Charlie Kirk, giovane americano conservatore che si era macchiato della grave colpa di diffondere e difendere le idee del trumpismo. Certo, a sparare con un fucile di precisione è stato un cecchino che ancora non ha nome, ma quello che davvero ha ucciso Charlie Kirk sono state le raffiche di parole di odio con cui la sinistra progressista, democratica e illuminata, lo ha bersagliato per mesi facendolo diventare il simbolo del male assoluto. Il tiro al bersaglio continua anche da morto, e non soltanto in America. Campioni del politicamente corretto che ogni giorno in Italia si riempiono la bocca di buoni propositi ieri hanno dato il meglio di sé. Piergiorgio Odifreddi, professore: "Sparare a Martin Luther King o a Trump o a un esponente di Maga non è la stessa cosa"; Alan Friedman, giornalista americano infiltrato nella sinistra italiana e noto volto tv: "Quel ragazzo se l'è cercata"; Roberto Saviano: "La morte di Kirk è un vantaggio per Trump". In alcune nostre università gruppi di studenti hanno brindato all'omicidio, in altre è stata appesa la foto di Charlie Kirk con la scritta: "Uno di meno". Siamo al punto che ieri una sconosciuta senatrice del Movimento Cinque Stelle, Alessandra Maiorino, parlando, ma sarebbe meglio dire sparlando, in aula ha accusato il ministro degli Esteri Antonio Tajani di prendere soldi da Israele per fare propaganda alle tesi di Netanyahu. E a Venezia, sempre ieri, una coppia di turisti ebrei ortodossi sono stati pesantemente malmenati da un gruppetto di "democratici". È evidente che le basilari libertà di pensiero, parola e fede religiosa stanno vacillando ed è ormai caccia aperta a chi prova a difenderle. Nessuno chiede o pretende che le sue verità siano condivise e accettate, nessun liberale o conservatore si sogna di poterle imporre; il limite che si sta superando è quello di impedirle e soffocarle a colpi di fucile, a botte, con l'uso costante della menzogna offensiva.
La sinistra ha preso una deriva che la sta portando in acque inquinate che emanano miasmi pericolosi per la salute della democrazia e il grave è che non c'è alcun indizio che i timonieri abbiano intenzione di cambiare rotta. Prima o poi, temo, anche qui ci scapperà il morto, quello che non essendo dei loro "se l'è cercata".