Cronache

Lo massacra di pugni: "Guardava le nostre donne". Orrore a Bitonto

Una lite per futili motivi in un bar di una stazione di servizio si è trasformata in tragedia. La vittima colpita al volto è morta sbattendo la testa sull’asfalto

Il 41enne Paolo Caprio
Il 41enne Paolo Caprio

È accaduto tutto in pochi minuti, una tragedia nata per futili motivi che ha sconvolto l’intera comunità di Bitonto, in provincia di Bari. Domenica notte, intorno alle tre, in un bar di una stazione di servizio molto affollata è andato in scena un litigio che ha provocato la morte dell’artigiano Paolo Caprio, 41 anni da compiere tra due mesi, preso a pugni da un ventenne. Per tre volte il giovane ha colpito al volto il malcapitato, il quale candendo a terra ha sbattuto forte la testa sull’asfalto perdendo la vita. Inutili i soccorsi dei sanitari del 118. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Bitonto, di Molfetta e di Bari. Sono arrivati anche pubblico ministero di turno della Procura di Bari, il personale della sezione investigazioni scientifiche e il medico legale. La salma è stata portata all'Istituto di medicina legale, per l'autopsia.

La dinamica del litigio non è ancora del tutto chiara, con molta probabilità la vittima aveva guardato troppo a lungo l'aggressore o alcune donne che erano insieme a lui, così il giovane lo ha colpito. Il ventenne è stato individuato grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, ma si è presentato spontaneamente in caserma, accompagnato dal suo avvocato, prima che i carabinieri lo arrestassero. Si chiama Fabio Giampalmo e ora è in stato di fermo, indagato per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e attraverso l’utilizzo di tecniche di combattimento tali da ostacolare la privata difesa.

Ai magistrati ha raccontato la sua versione, come scrive La Nazione. “Stavamo parlando con le nostre mogli – ha spiegato il ragazzo, che conosceva la vittima solo di vista – quando Caprio si è avvicinato e ha cominciato a guardare in maniera provocatoria le donne. L’ho affrontato e gli ho detto: ‘Sempre avanti e indietro devi andare?’. Poi l’ho colpito al volto con tre pugni e lui è caduto a terra. A quel punto sono andato via, non pensavo fosse morto”.

Sull’episodio è intervenuto anche il sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio che ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook. “Nella tarda notte – ha scritto il primo cittadino – in una stazione di servizio alle porte della città, una rissa ha provocato la morte di un nostro concittadino. Senza armi la fine di una esistenza umana è stata decretata da violenza per motivi, sembrerebbe, non legati a questioni criminali”. Abbaticchio si è rivolto ai suoi concittadini: “È vero – ha continuato – la prepotenza e la barbarie stanno attraversando tutto il Paese (il Sud in particolare) consegnando l'immagine di una società sempre più sola ed abbandonata. Ma Bitonto ha già sofferto troppo per sopportare altre tragedie come questa.

La vittima ed il presunto aggressore sono molto giovani per non lasciarci altro pensiero”.

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