"Un'unica puntura per 4 virus": parte la rivoluzione nei vaccini

Ci sta lavorando Moderna, la multinazionale americana specializzata nella tecnologia dell’Rna messaggero, che studia un antidoto polivalente contro il Covid

"Un'unica puntura per 4 virus": parte la rivoluzione nei vaccini

Un’unica dose per contrastare quattro virus. Ci sta lavorando Moderna, la multinazionale americana specializzata nella tecnologia dell’Rna messaggero, che studia un vaccino polivalente contro il Covid, le sue varianti più pericolose e i ceppi influenzali. Così come il virus continua a mutare, anche gli antidoti sono soggetti a nuove ricerche e soluzioni, soprattutto per mantenere la loro efficacia. A preoccupare, come dichiara al Corriere della Sera Andrea Carfi, capo della ricerca per le malattie infettive di Moderna, è la variante sudafricana. “Il nostro vaccino – dice – risponde cinque-sei volte meno rispetto a quanto non faccia contro il virus originale o contro la variante inglese”.

Da qui la necessità di valutare nuove sperimentazioni, con antidoti multivalenti come già avviene per i vaccini antinfluenzali. Una vera e propria rivoluzione per dare nuove armi agli operatori sanitari nella lotta contro il Sars-CoV-2. Sull’ultima delle varianti del virus, quella indiana, le notizie sono ancora molto frammentarie e sul suo grado di pericolosità gli esperti non si pronunciano ancora. Maggiori informazioni potranno essere assunte la prossima settimana, per il momento si sa che combina due mutazioni già viste in altre varianti. Carfi conferma che si potrebbe ricorrere al richiamo annuale del vaccino.

“Si è visto – spiega – che anche nei vaccinati con una doppia dose gli anticorpi neutralizzanti diminuiscono pur restando presenti sei mesi dopo. In più si affacciano varianti in grado di spuntare le armi degli anticorpi. Quindi è reale la prospettiva di una terza dose per l’anno successivo e a seguire”. L’obiettivo è riportare i valori degli anticorpi ai livelli ottenuti dopo essere stati vaccinati al completo o aver avuto l'infezione, per questo motivo si fa strada l’idea di una terza dose. Allo studio c’è anche la possibilità di effettuare vaccinazioni miste, tipo: doppia dose di AstraZeneca e richiamo Moderna che, in ogni caso, ha annunciato investimenti per tre miliardi di dosi nel 2022.

In prospettiva arriverà sul mercato anche un vaccino pediatrico.

Conclude Carfi: “Speriamo di avere l'autorizzazione dall'Agenzia americana dei medicinali entro l'estate e di rendere disponibili le fiale prima dell'autunno. A metà marzo è partito lo studio su 6.500 bambini tra i sei mesi e gli undici anni. Contiamo di essere pronti nel 2022”.

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