Coronavirus

Vaccini AstraZeneca, ecco tutti i sintomi di cui preoccuparsi

L'Agenzia europea del farmaco si rivolge direttamente al personale sanitario per chiarire la questione relativa ai casi di complicanze tromboemboliche

Vaccini AstraZeneca, ecco tutti i sintomi di cui preoccuparsi

L'agenzia del farmaco (Ema) chiarisce alcuni dei punti fondamentali da tenere in grande considerazione nei pazienti che dovessero lamentare controindicazioni a seguito dell'inoculazione del vaccino prodotto da AstraZeneca.

I sintomi di cui tenere conto

Vi sono dei sintomi precisi a cui fare riferimento, che l'Agenzia chiarisce in un comunicato ufficiale. Si tratta, nel dettaglio, di "affanno, dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o senzazione di freddo a un braccio o una gamba, mal di testa grave o in peggioramento o visione offuscata dopo la vaccinazione, sanguinamento persistente, piccoli lividi multipli, macchie rossastre o violacee o vesciche di sangue sotto la pelle". Nel caso in cui uno o più di questi sintomi dovessero manifestarsi a seguito della somministrazione del siero di AstraZeneca, "cerca immediatamente assistenza medica e riferisci di essere stato vaccinato di recente", suggerisce l'Ema.

"Il vaccino Covid-19 di AstraZeneca non è associato a un aumento del rischio complessivo di disturbi della coagulazione del sangue", si legge ancora nella nota, anche se non bisogna sottovalutare il fatto che "ci sono stati casi molto rari di coaguli di sangue insoliti, accompagnati da bassi livelli di piastrine (componenti che aiutano il sangue a coagulare), dopo la vaccinazione. I casi segnalati erano quasi tutti in donne sotto i 55 anni". L'agenzia europea del farmaco resta convinta che "i benefici del vaccino nel prevenirlo superano i rischi degli effetti collaterali".

Le linee guida per gli operatori sanitari

L'Ema ha anche aggiornato le informazioni rivolte al personale medico, specie dopo i gravi casi di controindicazioni emersi negli scorsi giorni. "Casi di trombosi e trombocitopenia, alcuni dei quali si presentano a livello di vena mesenterica o vena cerebrale/seno venoso cerebrale sono stati segnalati in persone che avevano recentemente ricevuto il vaccino AstraZeneca Covid-19, verificatisi per lo più entro 14 giorni dalla vaccinazione", puntualizza l'Agenzia destinando i dati raccolti direttamente agli operatori sanitari.

Un numero di "eventi rari" che supera abbondantemente quelli che ci si attendeva: ecco perchè l'Ema non può escludere l'esistenza di un nesso di causalità tra la somministrazione del siero di AstraZeneca e tali effetti collaterali. "Tuttavia, data la rarità degli eventi e la difficoltà di stabilire l'incidenza di base poiché la stessa Covid-19 sta portando a ricoveri con complicanze tromboemboliche, la forza di qualsiasi associazione è incerta".

Per innalzare il livello di sicurezza, l'Agenzia prevede la necessità di intervenire almeno a livello informativo: "Verranno adottate misure per aggiornare scheda tecnica e foglietto illustrativo con le informazioni sui casi di Dic (coagulazione intravascolare disseminata) e Cvst (trombosi cerebrale dei seni venosi) che si sono verificati", puntualizza l'Agenzia europea del farmaco.

"Gli operatori sanitari sono invitati a prestare attenzione a possibili casi di tromboembolia, Dic o Cvst che si verificano in soggetti vaccinati".

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