Cronache

Varese, attacca agenti e si ferisce per incolparli, preso magrebino

Il giorno prima lo straniero, in scooter nelle vicinanze dei "boschi dello spaccio", era fuggito ad un posto di blocco della polizia. Riusciti a risalire a lui grazie allo scooter abbandonato nei campi dopo la fuga a tutta velocità, gli agenti lo hanno trovato a casa della compagna italiana

Varese, attacca agenti e si ferisce per incolparli, preso magrebino

Accelera per evitare il controllo di una volante della polizia impegnata in un posto di blocco a Busto Arsizio (Varese), fugge a piedi e poi, individuato, aggredisce i poliziotti e si ferisce da solo minacciando di incolparli.

Il responsabile della rocambolesca vicenda è un 37enne di nazionalità marocchina, individuo già noto alle forze dell'ordine e con una serie di precedenti alle spalle.

Durante il pomeriggio dello scorso giovedì, lo straniero stava viaggiando a bordo di un ciclomotore con indosso casco e passamontagna, quando si è imbattuto nel temutissimo posto di blocco di una volante del commissariato di via Foscolo.

Vista la vicinanza del luogo a quella dei noti "boschi dello spaccio", gli uomini in divisa hanno deciso di effettuare un controllo, abbassando la paletta per intimare l'alt. Intenzionato ad evitare qualsiasi tipo di verifica nei suoi confronti, lo straniero ha invece reagito incrementando la velocità nel tentativo di allontanarsi rapidamente dal posto.

È nato quindi un inseguimento, col motociclista che ha sfrecciato tra pedoni e auto di passaggio, totalmente incurante delle situazioni di pericolo originate ripetutamente.

Messo alle strette, il marocchino si è visto costretto ad imboccare una strada sterrata riferibile ad un terreno agricolo della zona di Bienate. Il mezzo a due ruote, in mezzo a terreni arati, non ha potuto tuttavia proseguire oltre, ed è stato abbandonato dal fuggitivo in seguito ad una rovinosa caduta.

Il magrebino ha proseguito a piedi la sua fuga, sparendo tra la fitta vegetazione, ma agli agenti era rimasto un importante elemento di indagine, ovvero il ciclomotore, risultato non rubato ed appartenente ad una donna di nazionalità italiana. La stessa, tra l'altro, era compagna di un pregiudicato di nazionalità marocchina residente a Ferno (Varese), i cui tratti somatici parevano proprio corrispondere con quelli del fuggitivo, costretto ad un certo punto della fuga a liberarsi del casco, d'impedimento nella corsa.

Il giorno successivo, pertanto, gli agenti si sono presentati nell'abitazione della coppia per effettuare una verifica. Lo straniero ha esibito agli inquirenti un documento di denuncia di furto del ciclomotore, nel vano tentativo di sviare ogni sospetto da sè e far ricadere la colpa di quanto accaduto ad un ipotetico ladro. Il documento, redatto poco dopo l'inseguimento del giorno prima, è apparso quindi un evidente tentativo di depistare i poliziotti, una constatazione che al 37enne non ha fatto per nulla piacere. Vistosi con le spalle al muro, ha iniziato a menare colpi contro gli uomini in divisa, arrivando persino a prendere a testate lo spigolo di un mobile minacciando che durante il processo li avrebbe incolpati di averlo ferito.

Accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lo straniero è stato arrestato.

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