Variante rarissima isolata a Varese "Solo un altro caso al mondo"

A Varese è stata isolata una variante del Covid mai vista prima in Italia e con una struttura molecolare unica. "Mostra mutazioni genetiche tutte da studiare"

Variante rarissima isolata a Varese "Solo un altro caso al mondo"

Una variante unica del Covid-19 è stata identificata e sequenziata nel Laboratorio di Microbiologia dell'Asst Sette Laghi, Varese. È unica e rarissima perché era stata descritta, finora, soltanto in un altro caso in tutto il mondo.

Di cosa si tratta

L'equipe dei ricercatori, guidati dal Direttore del Laboratorio, Fabrizio Maggi, si son subito accorti di qualcosa di diverso e mai visto prima in tanti mesi di pandemia: il sequenziamento dell'intera proteina Spike, quella parte del virus che prende contatto con le cellule da invadere, ha rivelato una struttura molecolare unica, diversa da tutte le altre, anche da quella delle altre varianti già individuate a Varese nelle settimane scorse e in alcuni casi per la prima volta in Italia. "È una variante del virus riscontrata solo un'altra volta nel mondo, in un luogo molto lontano dall'Italia, in Thailandia, isolata in un viaggiatore di ritorno dall'Egitto", confermano anche i colleghi ricercatori del San Raffaele di Milano.

"Nessun pericolo per i vaccini"

Niente paura: gli esperti rassicurano che "la struttura molecolare di questa variante non sembra presentare caratteristiche che potrebbero ridurre l'efficacia dei vaccini, dall'altro mostra mutazioni genetiche tutte da studiare", riporta AdnKronos. Se i vaccini sono salvi resta da capire che tipo di variante sia e come ha fatto ad essere "unica" rispetto a tutte le altre in circolazione. "Altrettanto interessante sarà ricostruire il percorso di questa variante, riscontrata in una paziente ricoverata all'ospedale di Circolo", precisa l'azienda sanitaria. "L'identificazione di questa variante che ha solo un altro caso descritto al mondo è il risultato della collaborazione con i colleghi del San Raffaele, e in particolare con Massimo Clementi e Nicasio Mancini. Ma è anche il punto di partenza per nuovi studi e approfondimenti - ci tiene a spiegare Maggi - In particolare, ora che l'intero genoma di questa variante del virus è stato ricostruito, potremmo capirne il significato biologico con studi in vitro e dimostrarne l'eventuale impatto clinico ed epidemiologico sulla popolazione".

Tecnologia ed esperienza

Ma come è stato possibile trovare questa variante? Strumenti tecnologici all'avanguardia e la bravura dell'equipe di professionisti hanno consentito questa importantissima scoperta. "Sono loro che si occupano di analizzare i tamponi e di studiare la struttura molecolare delle varianti, candidandosi come uno dei centri di riferimento di identificazione delle varianti del Sars-Cov-2 - si legge in una nota - I loro strumenti sono riconducibili a due tecnologie in particolare: una è quella che è stata battezzata dalla Fondazione Il Circolo della Bontà, che l'ha donata, 'la Ferrari dei tamponi, del valore di oltre 80mila euro". L'altra macchina per il sequenziamento, invece, era già in uso nei Laboratori dell'Asst Sette Laghi ed è proprio quest'ultima tecnologia che ha consentito, negli ultimi mesi, l'individuazione a Varese di tutte le varianti già note del nuovo Coronavirus. "Ogni paziente per il quale vi è il sospetto o la certezza che sia portatore di una variante nuova potenzialmente più diffusiva o aggressiva del virus - spiega il direttore sanitario dell'Asst Sette Laghi, Lorenzo Maffioli - viene immediatamente isolato anche da tutti gli altri pazienti Covid e assistito con la massima attenzione da parte degli operatori nel setting più appropriato per le sue condizioni, osservando con precisione le norme interne di protezione individuale, anche a tutela del personale impegnato in questa attività".

"Lombardia polo d'eccellenza"

"Ancora una volta la Lombardia ha dato dimostrazione dell'eccellenza delle proprie strutture, in questo caso con l'Asst Sette Laghi e l'Università dell'Insubria e l'ospedale San Raffaele di Milano", ha affermato il vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, che sottolinea come il lavoro svolto dai ricercatori evidenzi "ancora una volta l'alta professionalità di chi si è adoperato in questa ricerca con risultati rilevanti non solo a livello regionale, non solo a livello nazionale, ma addirittura di portata internazionale con il sequenziamento dell'intera proteina spike e le implicazioni

conseguenti sia riguardo le varianti, sia riguardo i vaccini. L'informazione scientifica di cui siamo stati relazionati sembra infatti darci indicazioni confortanti riguardo l'efficacia dei vaccini anche in questi casi".

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