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Vaticano, il summit sugli abusi rischia di trasformarsi in uno scontro

Il Vaticano si prepara al summit sugli abusi che si terrà dal 21 al 24 febbraio, ma il tutto rischia di tramutarsi in una lotta tra correnti

Vaticano, il summit sugli abusi rischia di trasformarsi in uno scontro

Papa Francesco ha voluto un summit straordinario per discutere di prevenzione in materia di abusi ai danni di minori e di adulti vulnerabili.

Bergoglio lo ha convocato dopo un numero cospicuo di scandali: dal rapporto del Gran Giury della Pennsylvania allo '"sporporamento" di Theodore McCarrick, che nel frattempo starebbe aspettando di essere ridotto allo stato laicale - lo sostengono almeno un paio di fonti - passando dalle dimissioni dell'intero episcopato cileno e dal processo al cardinale George Pell. Questi, più altri singoli episodi, hanno convinto le gerarchie del Vaticano dell'urgenza di un incontro tra tutti i vescovi del mondo.

Il cardinale Walter Kasper, qualche giorno fa, ha sconvolto ambienti vaticani e non, parlando dell'obiettivo dei "nemici di Francesco": arrivare a un "nuovo Conclave". Ma il teutonico ha anche aggiunto che gli avversari del papa stanno utilizzando gli scandali legati agli abusi come un mezzo per contestare l'intero pontificato dell'argentino. Questo atteggiamento si declinerebbe in un "abuso degli abusi". E in effetti, quello che alcuni hanno definito "Sinodo straordinario", rischia di ospitare toni accesi. Per i cardinali conservatori il dramma delle violenze perpretrate all'interno di alcuni seminari è legato alla omosessualità. Lo hanno dichiarato, in maniera più o meno diretta, com'è tipico nell'ambito delle dichiarazioni rilasciate dai consacrati, almeno tre cardinali: Burke, Brandmueller e Mueller, che non a caso fanno parte dell'insieme dei critici del Santo Padre. O, in maniera più corretta, di coloro che non per forza elogiano la sua azione pontificia. Se il summit non dovesse affrontare la questione segnalata, questi tre porporati, con ogni probabilità, finirebbero con l'interpretare la discussione come inutile

Il papa, invece, ha individuato nel "clericalismo" il problema. Il vescovo di Roma ritiene, cioè, che gli scandali siano legati ai rapporti di potere esistenti all'interno degli ambienti ecclesiastici. Questo assunto per i conservatori non fa che "creare confusione". Il cardinale Mueller ha smentito la tesi secondo cui la pubblicazione del "manifesto" - che potete leggere qui - avrebbe voluto correggere in dottrina il vertice della Chiesa cattolica. La dialettica interna, però, è molto animata.

Pure perché, nel corso del summit di febbraio, potranno confrontarsi davvero tutti gli episcopati: il Santo Padre non dovrebbe avere interlocutori privilegiati e i presuli tradizionalisti potranno sollevare le valutazioni che reputano più opportune. Alcune associazioni appartenenti al mondo tradizionale hanno già convocato una conferenza stampa che sa di "parallelo" rispetto a quelle che - immaginiamo - verrano organizzate con le ufficialità del caso in virtù della riunione.

Il summit sugli abusi, quindi, rischia di rappresentare uno spartiacque nella lotta tra correnti vaticane.

Progressisti e conservatori si troveranno faccia a faccia ma, come ha ammonito il cardinale Kasper, dovranno evitare di affrontare la questione in modo strumentale col solo fine di mettere in difficoltà il pontefice. Da tenere in considerazione, del resto, ci sono soprattutto le vittime. Una "guerra" tra fazioni sarebbe del tutto inopportuna.

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