Secessione Veneto, 24 arresti. Indagati leader Forconi e un ex deputato

51 indagati, accusati di terrorismo e fabbricazione di armi da guerra: arrestato l'ex deputato Rocchetta. Bossi: "Errore dello Stato, così la gente si incazza ancor di più"

Il carro armato rudimentale realizzato dai secessionisti
Il carro armato rudimentale realizzato dai secessionisti

In Veneto ci riprovano. Sedici anni dopo il famoso "tanko" con cui un gruppo di sedicenti secessionisti provò ad assaltare il campanile di San Marco, le forze dell'ordine sventano un altro tentativo di azione a Venezia da parte degli indipendentisti.

In un'azione coordinata dalla procura di Brescia e portata avanti dai carabinieri sono stati disposte trentatre perquisizioni nelle province di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona. Tra gli episodi contestati dagli uomini del Ros c'è anche "la costruzione di un carro armato, sottoposto a sequestro, da utilizzare per compiere un'azione eclatante a Venezia in piazza San Marco". Il mezzo, realizzato adattando un trattore agricolo con un cannoncino da 12 millimetri, è stato sequestrato a Casale di Scodosia, nel Padovano: fonti d'agenzia riportano che avrebbe già effettuato prove di fuoco.

Un episodio che richiama il maggio 1997, quando un manipolo di indipendentisti veneti "occupò" piazza San Marco con un autocarro camuffato da blindato e si arrampicò sul campanile per issarvi la bandiera della Serenissima Repubblica. Le velleità di azione dei nuovi secessionisti sono state interrotte sul nascere e il conto nei loro confronti rischia di essere piuttosto salato. Tra le ordinanze di custodia cautelare, infatti, vi sono provvedimenti disposti per associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. I pm hanno comunicato che i secessionisti avrebbero avuto anche contatti con la malavita albanese per la fornitura di armi leggere.

Sarebbero diverse le sigle secessioniste coinvolte in quella che si sarebbe dovuta configurare come un'azione dimostrativa. Gli investigatori hanno fatto sapere che quella che si configurava come "un'alleanza eversiva", costituita in provincia di Brescia nel maggio 2012: alla riunione di fondazione del gruppo sarebbero stati presenti, secondo quanto hanno reso noto le autorità, esponenti di movimenti separatisti come "Brescia patria", "Veneto stato" e il sardo "Disubbidientzia", oltre a membri dei cosiddetti "Serenissimi".

"Parte essenziale del progetto - comunica il Gip - sono pulsioni xenofobe e antimeridionali, e diffusissima è la rancorosa rabbia per l'imposizione fiscale o per le difficoltà, imputate alla classe politica"

Tra gli indagati ci sarebbero anche un leader della protesta dei Forconi, il presidente e la segretaria della Life (Liberi Imprenditori Federalisti Europei), oltre a due persone già coinvolte nell'occupazione di Piazza San Marco nel 1997. Inoltre sarebbe stato tratto in arresto Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta ed ex parlamentare; Rocchetta è stato anche tra i promotori del referendum per l'indipendenza del Veneto.

Duro il commento del segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che in un post su Facebook ha scritto: "Aiutano i clandestini, cancellando il reato di clandestinità, liberano migliaia di delinquenti con lo svuota-carceri, e arrestano chi vuole l'Indipendenza. Siamo alla follia. Se lo Stato pensa di fare paura a qualcuno, si sbaglia." Salvini inoltre ha annunciato una grande manifestazione per sabato alle 18 a Verona, per tutti i popoli "che da nord a sud non vogliono più essere schiavi dello stato e di Bruxelles". Due consiglieri regionali della Lega Nord hanno manifestato solidarietà agli arrestati esponendo una bandiera della Serenissima Repubblica nell'aula, pur vuota per l'assenza di sedute in programma, del Consiglio Regionale.

Sul sito plebiscito.eu, dove è stato organizzato il referendum delle scorse settimane per l'indipendenza del Veneto, è comparso un documento di solidarietà con gli arrestati: "Arrestateci tutti: la rivoluzione digitale e pacifica sta facendo tremare lo stato italiano - scrive Gianluca Busato, tra i promotori del referendum - Lo stato italiano ha perso la testa di fronte al processo democratico e pacifico decretato dall'89,1% degli elettori nel referendum. Prepariamoci per una mobilitazione di Popolo, civile, composta democratica." Revocata la manifestazione convocata in un primo momento per stasera alle 19 in piazza San Marco. "Sono stato contattato dalle forze dell'ordine che mi hanno comunicato il divieto di manifestare per questa sera", ha fatto sapere Busato.

538em;">Sul caso sono intervenuti anche il governatore del Veneto Luca Zaia, che ha parlato di "tempismo che fa pensare" e ha ribadito la necessità di salvaguardare la libertà di pensiero, ma anche l'ex segretario federale della Lega Umberto Bossi, che ha invece ha definito "un bluff" l'intera operazione aggiungendo che si tratta di "un errore dello Stato" perché "tutto si può fare ma quando si agisce così il risultato pratico è che la gente si incazza ancora di più".

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