Cronache

"Il tampone è inutile per andare fuori a cena: ecco perché"

In pochi a tavola e possibilmente tutti vaccinati con tre dosi: questa è la ricetta di Pierpaolo Sileri per ridurre il rischio di contagio da coronavirus

"Vi spiego perché è inutile il tampone per andare fuori a cena"

Al netto delle reali esigenze per sintomi, le farmacie si trovano a dover fronteggiare anche una sorta di psicosi da tampone. Si è diffusa la convinzione che sia necessario effettuare un test nasale prima di una cena ma sono tanti gli esperti che sconsigliano questa pratica anche, e soprattutto, alla luce del sistema di tracciamento italiano ormai al collasso. Scarseggiano sia i tamponi che i reagenti, si accumulano ritardi sui test per chi deve uscire dalla quarantena o per chi ha sintomi e deve ricevere una conferma.

"Niente paura ad andare a cena con gli amici. Meglio, però, se sono pochi e tutti vaccinati", ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Il Tempo. Poi ha aggiunto: "Correre in farmacia appena si ha avuto un contatto a rischio non serve a nulla, tanto più che il virus ha un tempo di incubazione di qualche giorno. Meno che mai il tampone 'preventivo', in vista di cene a casa di amici: magari sono negativo adesso, ma sarò positivo domani. Bisogna sempre chiedere e affidarsi al giudizio del proprio medico di famiglia".

Il medico frena così gli allarmismi ma chiede prudenza agli italiani per arginare il più possibile la diffusione della variante Omicron nel Paese. Anche sulla riduzione della quarantena (non sull'abolizione), Sileri è possibilista: "È sensato, anche da un punto di vista scientifico, graduare la durata della quarantena in base al rischio: più alto per i non vaccinati, minimo per chi ha fatto il richiamo".

I quasi 80mila casi di contagio delle ultime ore devono spingere a una riflessione ma Pierpaolo Sileri invita alla calma e a non trarre conclusioni affrettate: "Non abbiamo ancora certezze definitive, ma i primi riscontri che vengono dal Sudafrica, dalla Scozia e dall'Inghilterra vedono un importante calo dei tassi di ospedalizzazione. Si tratta però di capire se questa minore aggressività dipenda anche o soprattutto dal fatto che c'è molta più gente protetta dal vaccino, quindi: pensare che Omicron sia più leggera non deve indurci a rimandare la prima o la terza dose di vaccino, anzi è il contrario".

E sul discorso scuola, nonostante l'aumento dei contagi sia concentrato nella fascia infantile, Sileri conferma che non è prevista la dad: "Il governo è impegnato alla riapertura delle scuole sulla base del calendario scolastico.

La dad è contemplata solo nelle zone rosse, ovvero in presenza di tassi di saturazione degli ospedali e delle terapie intensive dai quali siamo fortunatamente assai lontani. L'invito per i genitori è quello di far vaccinare i propri figli: il vaccino è sicuro ed efficace, aiuta i bambini ed i ragazzi ad essere protetti da una malattia che colpisce anche loro, anche se meno degli anziani, e li aiuta a mantenere vivi gli spazi di socialità e di interazione"

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