Viganò accusa: così padre Georg ha isolato Benedetto XVI

Mons.Carlo Maria Viganò accusa Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI, dell'esercizio di un "controllo" sul papa emerito

Viganò accusa: così padre Georg ha isolato Benedetto XVI

Monsignor Georg Gänswein, prefetto della Casa pontificia e segretario particolare del papa emerito, come autore di un "controllo" che verrebbe "esercitato" su Benedetto XVI.

Questa, in sintesi, è l'ultima accusa proveniente da un altro monsignore, quel Carlo Maria Viganò che la passata estate era arrivato a domandare le dimissioni di Papa Francesco attraverso un memorandum contenente delle presunte rilevazioni sul caso McCarrick. La vicenda del libro sul celibato sacerdotale, quello che in fin dei conti è stato pubblicato in Francia nella giornata di ieri, con tanto di firma dell'ex pontefice, è ancora un argomento di dibattito, tanto negli ambienti ecclesiastici quanto in quelli mediatici. A comunicare all'Ansa la richiesta di rimozione della firma di Joseph Ratzinger è stato proprio Gänswein. Qualcuno ha ipotizzato che il segretario dell'emerito non avesse visionato il testo dell'opera. E che questo sia stato il motivo del cambio di passo. Altri, al contrario, hanno sostenuto che gli editori avessero ricevuto l'ok dallo stesso Gänswein. La verità non è ancora chiara. Ma "Dal profondo del nostro cuore", che è stato scritto dal cardinal Robert Sarah, conterrà nelle prossime edizioni almeno un "contributo" dell'emerito. E il testo rimarrà invariato. Così come la posizione del duo conservatore sull'abolizione del celibato sacerdotale: Sarah e Ratzinger sono contrari.

Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Neppure per sogno: il mistero sul perché Benedetto XVI abbia prima condiviso la stesura di un'opera a quattro mani con il cardinale africano e poi domandato mediante il suo segretario di eliminare la sua partecipazione alla "operazione editorale-mediatica" continua ad interessare le cronache. Carlo Maria Viganò, nel suo intervento pubblicato su La Verità, ricostruisce mediante delle testimonianze dirette il rapporto che intercorre tra l'uomo che ha rinunciato al soglio di Pietro e il consacrato che gli è più vicino. Una serie di episodi del recente passato che, prendendo per buono quanto raccontanto dall'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, dimostrano come Monsignor Georg Gänswein, che Ratzinger ha elevato a vescovo nelle fasi finali del suo pontificato, eserciti la funzione di "filtro": "Monsignor Harvey - ha raccontato Viganò, facendo riferimento ad una domanda di udienza - mi rispose con le seguenti parole: «Gänswein mi ha detto: "Monsignor Viganò è l' ultima persona che può avvicinare papa Benedetto!». Aggiunse poi che all' inizio del pontificato, Benedetto XVI, indicandogli con l' indice Gänswein, esclamò: "Gestapo!Gestapo!".

Poi c'è la vicenda della segretaria di Benedetto XVI, Ingrid Stampa, che secondo Viganò sarebbe stata "allontanata" dall'ecclesiastico tedesco.

Ricostruzioni, quindi, che lasciano supporre come Georg Gänswein abbia la facoltà di pronunciare l'ultima parola su alcuni apsetti riguardanti la vita pubblica e privata di Benedetto XVI. Il prefetto della Casa pontifica ha provato a far sì che la firma di Ratzinger sparisse dal libro di Sarah? Una domanda che per ora è senza risposta.

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