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La Rai imbarazza la vigilanza: "Pd e 5S zitti sulle veline di Conte"

Michele Anzaldi è un fiume in piena: le immagini confezionate da Palazzo Chigi che passano in rotazione nei tg Rai non sono più tollerabili. Ma dalla maggioranza e dall'Agcom il silenzio è assordante

La Rai imbarazza la vigilanza: "Pd e 5S zitti sulle veline di Conte"

I video auto-prodotti da Palazzo Chigi sono diventati un caso in Rai. Con la scusa dell'epidemia di coronavirus, infatti, alle troupe televisive, anche a quelle del servizio pubblico, è stato impedito di fare riprese all'interno dei palazzi del potere e così in Rai arrivano video preconfezionati dallo staff della comunicazione di Giuseppe Conte, filmati dai contorni propagandistici che non sono più tollerati dalle parti di viale Mazzini. Michele Anzaldi ha alzato la voce in un'intervista con Il Riformista, denunciando l'assordande silenzio delle istituzioni, in primis del Partito Democratico, ma anche di Agcom, al quale sono pervenuti due esposti.

Il filmato incriminato, contro il quale si scaglia il deputato di Italia Viva, nonché segretario generale della commissione di vigilanza Rai in parlamento, è quello che da mesi gira nei telegiornali Rai e La7. Si vede Giuseppe Conte che, con passo svelto e spedito, cammina nei corridoi del piano nobile di Palazzo Chigi. Ha lo sguardo fiero, la testa dritta e attorno a lui non c'è nessuno. Dopo aver fatto qualche passo arriva alla sua scrivania e prende il telefono, mentre il suo sguardo è sempre fisso sul decreto pronto per essere firmato. Sono 7 secondi di video che da marzo passano immancabilmente a ogni edizione dei telegiornali Rai e La7. Solo Mediaset e Sky non utilizzano la video velina di Palazzo Chigi, preferendo le proprie immagini di repertorio. È evidente che dietro le immagini di Conte prodotte da Palazzo Chigi ci sia un messaggio e che sia tutto studiato per dare del premier l'immagine del condottiero vincente. Una strategia che, per Michele Anzaldi, ricorda troppo da vicino quella dell'Italia dell'Istituto Luce. "Non esistono precedenti di quello che la presidenza Conte e la Rai hanno fatto con le immagini del presidente del Consiglio. Una deriva da Cinegiornale Luce che dovrebbe preoccupare non soltanto i partiti, ma anche le istituzioni di vigilanza, i costituzionalisti, i sindacati, l'Ordine dei giornalisti", tuona il segretario della vigilanza Rai.

Per Michele Anzaldi questa deriva non è più tollerabile: "Un conto è dare il segnale video alle tv per eventi in diretta, un altro è realizzare immagini ad hoc autoprodotte da Palazzo Chigi, che mostrano Conte fintamente a lavoro. Immagini poi trasmesse per mesi dai tg Rai a copertura di servizi costruiti sulla propaganda invece che sulle notizie". Con Il Riformista, Italia Viva poi rincara la dose contro il Movimento 5 Stelle: "Per anni hanno detto di volere i partiti fuori dalla Rai, hanno realizzato il loro progetto: fuori tutti i partiti, tranne il loro. Ciò che accade da mesi con Conte e, in misura minore, con Di Maio è vergognoso".

Ma Anzaldi punge anche il Partito Democratico: "Non capisco come i partiti di maggioranza, a partire dal Pd e Zingaretti, possano continuare ad accettarlo in silenzio". La regia di Rocco Casalino dietro ogni immagine che viene pubblicata di Giuseppe Conte è ben nota: è lui ad autorizzare la divulgazione di foto e video da Palazzo Chigi. Michele Anzaldi ammette di non essere a conoscenza di pressioni da palazzo per dare un certo taglio alle notizie e ai titoli delle stesse, ma "l'interruzione puntuale e ripetuta del tg delle 20 per trasmettere in diretta ogni conferenza stampa del presidente del Consiglio rappresenta una deriva che non ha precedenti. Poteva essere comprensibile all'inizio, ma dopo 9 mesi è chiaro che è diventata una forzatura orchestrata da Palazzo Chigi". Per Michele Anzaldi, che di lavoro fa anche il giornalista, la scelta dell'orario non è casuale: "Convoca le conferenze stampa proprio in orario del tg delle 20 per impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro e costringerli a mandare integralmente la propaganda di Conte".

Il segretario generale della vigilanza Rai in parlamento si è già rivolto agli organi deputati al controllo ma al momento non c'è stata nessuna risposta. "Da 3 mesi si è insediato il nuovo collegio dell'Agcom, al quale ho già inoltrato 2 esposti sul Tg1 ma finora né il presidente né i commissari hanno ancora detto neanche una parola sulla Rai. Perché questo silenzio? Mi auguro che al più presto l'Authority riprenda la propria funzione", ha spiegato Michele Anzaldi. Il deputato di Italia Viva, però, non si limita a commentare le immagini prodotte da Palazzo Chigi, ma allarga il suo discorso alle presenze (quasi) fisse nei talk politici. Le firme del Fatto Quotidiano, giornale che sostiene stoicamente le posizioni governative, sono molto spesso ospiti in Rai e anche su questo Michele Anzaldi ha qualcosa da dire: "Ho chiesto conto alla Rai in un'interrogazione alla quale attendo risposta.

Peraltro, alcuni giornalisti del Fatto, a partire dal direttore Travaglio, vengono puntualmente pagati quando vanno nelle tv commerciali, ad esempio La7. Lo ha confermato lo stesso Cairo all'assemblea dei soci dell'azienda. Vale anche per Scanzi. Succede anche alla Rai? Su questo serve trasparenza".

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