Cronache

Virginia Raggi in incognito per un tampone in farmacia

Uno scatto di Virginia Raggi in coda in farmacia per un tampone ha risollevato la polemica sulle posizioni dell'ex sindaco di Roma in merito al vaccino

Virginia Raggi in incognito per un tampone in farmacia

Dallo scorso ottobre, di Virginia Raggi si sono quasi perse le tracce. L'ex sindaco di Roma, infatti, ha fatto spegnere i riflettori su di sé dopo la debacle elettorale nella sfida con Roberto Gualtieri ed Enrico Michetti. Tuttavia, l'attenzione dell'opinione pubblica sulla sua persona è ancora alta, specialmente in questo particolare momento storico. Il motivo? In più occasioni, quando ancora occupava l'ufficio del primo cittadino di Roma al Campidoglio, Virginia Raggi ha spiegato i motivi per i quali ancora non aveva effettuato la somministrazione vaccinale. Sono passati mesi ma la foto dell'ex sindaco della Capitale in coda in una farmacia del rione Monte Mario ha sollevato nuovamente il brusio e i dubbi che Virginia Raggi non si sia vaccinata.

Virginia Raggi ha contratto il coronavirus durante la seconda ondata del coronavirus nel novembre 2020. "Non sono una no vax, mi attengo alla legge, ho ancora gli anticorpi molto alti", aveva spiegato a chi le chiedesse come mai, nel 2021, ancora non aveva ricevuto le sue dosi di vaccino. Dalla contrazione dell'infezione, ormai, sono passati più di 12 mesi. Eppure una foto di Virginia Raggi ha cominciato a circolare nelle chat del Campidoglio, da lì è uscita ed è stata ripresa dal quotidiano la Repubblica. Ritrae l'ex sindaco di Roma che, scesa dall'auto della scorta, pare si metta in coda in una farmacia di Roma per effettuare un tampone. Mascherina sul volto, cappuccio sulla testa e capo sempre chino sul telefono: difficile riconoscerla in queste vesti, quasi in incognito. Come spiega la Repubblica, successivamente l'esponente 5stelle ha ritirato il referto negativo ed è tornata nella sua auto.

I motivi per i quali Virginia Raggi potrebbe aver fatto un tampone sono numerosi. Quel che è certo è che l'ex sindaco di Roma non si è mai spesa in appelli pro vaccino quando era inquilina del Campidoglio e, durante la campagna elettorale per la rielezione, ha preferito percorrere la strada della "libertà di scelta". Virginia Raggi ha meno di 50 anni e, nel caso in cui non dovesse aver ricevuto il vaccino, non sarebbe tra i soggetti interessati alla nuova regola dell'obbligo di super Green pass per accedere al luogo di lavoro, che per lei è il Campidoglio, che entrerà in vigore dal prossimo 15 febbraio.

Tuttavia, le voci corrono a palazzo Senatorio, così come le battute e le allusioni, soprattutto dagli scranni della maggioranza. Il Partito democratico, come riferisce la Repubblica, starebbe ora ragionando sull'ipotesi di negarle la presidenza della commissione Expo. La posizione di Virginia Raggi e di suo marito, particolarmente attivo sulle chat del Movimento 5 stelle, sarebbe contraria al super Green pass e a tutto quanto concerne la limitazione alla socialità dei soggetti non vaccinati, seguendo la scia del fronte grillino duro e puro, contrario all'obbligo vaccinale.

Su questo argomento, anche Carlo Calenda ha detto la sua, chiedendo chiarimenti all'ex sindaco: "Virginia Raggi dovrebbe almeno chiarire se si è vaccinata o meno. E qual è il suo pensiero sui vaccini. Avrà le sue ragioni e potrà esporle con efficacia.

Però questo dire non dire non è appropriato per una figura pubblica".

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