Coronavirus

Virus, il commissario per l'emergenza Arcuri: "Imploriamo tutti gli italiani, rispettate le regole"

Il funzionario per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere, durante una conferenza stampa dalla sede della protezione civile, ha commentato i numeri delle ultime ore: "Dobbiamo garantire più macchine, più personale e posti letto"

Virus, il commissario per l'emergenza Arcuri: "Imploriamo tutti gli italiani, rispettate le regole"

"Tutti i cittadini stanno facendo enormi sacrifici, li ringrazio, ma non basta. Bisogna essere chiari: è davvero importante attenersi alle prescrizioni che il governo ha dato, sapendo che sono difficili, inusuali, quasi non contemporanee. La stragrande maggioranza le rispetta, imploriamo di rispettarle a tutti gli italiani". Le parole sono di Domenico Arcuri, commissario per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere necessarie a far fornte alla nuova epidemia causata dal coronavirus.

I ventilatori agli ospedali

"Dobbiamo fare in modo che l'emergenza non si diffonda in regioni dove, finora, è stata contenuta la sua portata, con l'aiuto degli italiani di quelle regioni, ma non solo", ha chiarito il funzionario durante una conferenza stampa dalla sede della protezione civile. Arcuri, nel definire il Covid-19, un "nemico forte, invisibile e sconosciuto", ha poi fatto sapere che nella giornata di oggi, saranno distribuiti 135 ventilatori, cioè macchine che servono nelle terapie intensive per curare i pazienti ritenuti più a rischio.

La "rivoluzione" del sistema sanitario

Nella giornata di ieri, i dispositivi consegnati erano 121: "Siamo passati da 13 a 73 ventilatori al giorno, oltre cinque volte di più, ma ancora pochi", ha fatto sapere il commissario durante la conferenza stampa e ha aggiunto: "Confidiamo che questi numeri possano rapidamente crescere fino a raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati. Dobbiamo garantire più macchine, più posti letto, più personale: dobbiamo implementare una rivoluzione del nostro sistema sanitario".

"La più grande emergenza"

E nel ricordare che "quasi certamente, da domani, saranno inviati 300 nuovi medici negli ospedali maggiormente in difficoltà", e che con una nuova ordinanza saranno trasferiti, su base volontaria, anche 500 infermieri nelle zone con più alto numero di malati, Arcuri ha proseguito ringraziando il governo tedesco per aver dato la possibilità all'Italia di trasferire alcuni dei suoi pazienti affetti da Covid-19. E commentando le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il commissario ha confermato che questa "è la più grande e profonda emergenza degli ultimi 60 anni".

I posti letto

E parlando, appunto, degli spazi nelle strutture sanitarie, Arcuri ha detto che, in pochi giorni, si è passati dall'avere 5.343 posti in dotazione nelle terapie intensive a 8.370: "Con il contributo di tutte le istituzioni ne abbiamo realizzate il 64% in più. I posti letto in pneumologia, invece, in base a quanto segnalato da Arcuri, sono passati da 6.625 a 26.169. Questo succede solo nei grandi Paese che sono coesi a contrastare questo nemico", ha concluso il funzionario.

Gli speculatori e gli aiuti

"Siamo all'interno di una guerra commerciale, molto dura, con tanti speculatori", ha chiarito Arcuri. Che, poi, ha aggiunto: "Ma ci sono anche Paesi che sono amici dell'Italia e che ci aiutano a dotarci di alcune 'munizioni'". E, secondo il commissario, le "munizioni" utili all'Italia in questo momento sono mascherine e ventilatori: "Ci servono per combattere questa guerra, non le abbiamo ancora in casa nostra. Non sono come la pasta, che si comprano agli angoli delle strade".

"Ci servono più mascherine"

"Ieri abbiamo distribuito 4,9 milioni di mascherine: è il numero più alto da quando è iniziata l'emergenza", ha chiarito ancora il funzionario. Che poi ha detto: "Siamo passati da una media di 307.068 mascherine al giorno a una media di 1.837.333. Vuol dire che, in poco tempo, siamo cresciuti di sei volte nel dotare questi strumenti indispensabili. Abbiamo bisogno di 90 milioni di mascherine al mese".

E sulla fine dell'emergenza, il commissario ha conlcuso: "Purtroppo non faccio il veggente e credo nessuno sappia quando questa emergenza finirà".

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