Cronache

"Vogliamo entrare". E l'Italia assegna due porti alle ong: sbarcano oltre 300 clandestini

Altri 358 migranti sono stati sbarcati in Italia dalle ong, mentre altre navi continuano a operare nel Mediterraneo centrale. Sbarchi continui in Calabria, dove è emergenza

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Come ampiamente previsto, due delle navi ong che da giorni premevano sui confini italiani per sbarcare in un nostro porto i loro migranti, hanno ottenuto il pos. La nave Sea Watch 4 con 300 stranieri a bordo toccherà terra in mattinata a Porto Empedocle, mentre la nave Louise Michel ha toccato terra questa notte a Lampedusa, dove ha sbarcato i suoi 59 migranti. Ma per due che ne arrivano, ci sono altre navi ong che stanno operando nel Mediterraneo centrale e che nei prossimi giorni si avvicineranno ai bordi delle acque territoriali italiane per pretendere un porto di sbarco.

Gli sbarchi dalle ong

Louise Michel ha trascorso diversi giorni davanti alle coste italiane, accusando l'Italia di violare il diritto internazionale a causa delle 10 richieste di porto sicuro inoltrate senza ricevere risposta. La nave, che batte bandiera tedesca ed è finanziata dall'artista Bansky, non ha mai provato a chiedere un porto ad altri Paesi, consumando tutto il carburante sostando davanti alle nostro coste. "Questo non è accettabile, hanno diritto a un porto sicuro", hanno detto dalla nave ong, sottintendendo il diritto a entrare in Italia, visto che le domande non sono state fatte ad altri Paesi. E l'obiettivo di ottenere un porto italiano, e non sicuro in generale, si evince anche dalle parole dei migranti. "Vogliamo entrare in Italia", dicono gli stranieri in modo molto chiaro. Ora, con i 59 della Louise Michel, nell'hotspot di Lampedusa ci sono oltre 500 persone, a fronte delle 350 che potrebbe legalmente ospitarne.

Situazione non dissimile quella della Sea Watch 4, che negli ultimi giorni sostava all'interno delle acque territoriali italiane. Questa mattina i 300 migranti a bordo sbarcheranno a Porto Empedocle, anche in questo caso senza mai aver chiesto il pos ad altri Paesi del Mediterraneo per lo sbarco. anche Sea Watch batte bandiera tedesca, quindi è la Germania il porto sicuro di primo sbarco in base a quanto viene stabilito dalle regole sulle bandiere. Eppure, per le ong, dev'essere sempre l'Italia a incaricarsi della gestione degli sbarchi a terra, tanto che quando non assegna nell'immediato un porto viene accusata di violare il diritto internazionale.

Altri migranti in arrivo con le ong

Oltre ai circa 360 migranti che arrivano quest'oggi in Italia, nei prossimi giorni il nostro Paese sarà chiamato ad aprire i suoi porti ad altre ong. L'equipaggio della Geo Barents di Msf ne ha portati a bordo 71 nel Mediterraneo centrale. Ieri mattina, invece, dopo una lunga ricerca la Ocean Viking di Sos Mediterranee ha preso a bordo 66 persone che si trovavano su un gommone in zona sar maltese, facendo salire a 156 il numero di migranti a bordo.

Sbarchi autonomi, Calabria in ginocchio

Tutto questo mentre la costa ionica della Calabria continua a essere presa d'assalto dalle carrette del mare che arrivano dal Medioriente. Nella giornata di lunedì sono stati due gli eventi gestiti entrambi dalla Prefettura di Crotone. Il primo arrivo è avvenuto in mattinata in località Le Cannella dove sono approdati 75 migranti soccorsi a bordo di una imbarcazione a vela che si è arenata sulla spiaggia, tutte provenienti dall'Afghanistan. Nel pomeriggio, al porto di Crotone sono sbarcati 74 stranieri la cui barca, anche questa a vela, era stata intercettata dai mezzi militari italiani al largo della costa. Tutti gli sbarcati sono stati condotti al centro di accoglienza di Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto.

In quelle stesse ore, altri 108 migranti sbarcavano nel porto di Roccella Ionica. Si trovavano a bordo di due diverse carrette del mare, che sono state portate in banchina dai mezzi navali militari italiani. Anche in questo caso si tratta di migranti che dichiarano di provenire prevalentemente dall'Afghanistan.

Sono oltre 2000 i migranti sbarcati nella Locride dall'inizio del 2022, numeri spaventosi che mettono sotto pressione il sistema locale.

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