Difficile sapere se, prima o poi, sarebbe passato dalle parole ai fatti. Ma il rischio di attendere per scoprirlo era troppo alto. Per questo nella notte è stato espulso un potenziale terrorista di 32 anni. Dopo essere arrivato nel nostro Paese, nel 2013, si era sempre più radicalizzato, finendo col professarsi vicino all'Isis e col manifestare l'intenzione di "tagliare la testa agli italiani". A rendere nota l'espulsione è il ministro dell'Interno Angelino Alfano: "E' stata eseguita questa notte, su mio decreto, un'altra espulsione per sicurezza dello Stato. Si tratta di un marocchino di 32 anni, entrato in Italia nel 2013 e regolarmente residente a Potenza".
L'arresto è avvenuto dopo una serie di attente indagini, prosegue il capo del Viminale: "Abbiamo accertato dei comportamenti che evidenziavano con chiarezza il suo processo di radicalizzazione religiosa in atto. A dicembre, infatti, aveva aggredito un minore e ai militari dell'Arma dei carabinieri, che erano subito intervenuti, si era dichiarato vicino a Is, gridando di volere tagliare la testa agli italiani". Ma non si era trattato di un semplice "colpo di testa". Pare infatti che l'uomo non fosse nuovo a comportamenti del genere. "Ho deciso la sua espulsione - aggiunge Alfano - perché a seguito di altri episodi di questo genere (il marocchino, ndr) era ormai incline a posizioni di estremismo politico-religioso che, assieme alla reiterazione di condotte penalmente rilevanti, avevano dato segnali inequivocabili di pericolosità per la sicurezza dello Stato".
Questa espulsione evidenzia l'estrema pericolosità della
situazione in Italia, con la presenza di potenziali terroristi che impongono alle autorità di tenere alta la guardia. Alfano rende noto che salgono a 77 le espulsioni eseguite dal 2015, 11 delle quali nei primi mesi di quest'anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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