Il welfare Ferrari: bonus, ferie e libri

Il welfare Ferrari: bonus, ferie e libri

«Un campione in pista e in azienda». A elogiare con queste parole la Ferrari non è stato un esponente del Cavallino, ma una sua controparte sindacale: il segretario della Fim Cisl, Marco Bentivogli. Fim, Fiom e le altre sigle hanno, infatti, firmato per il premio di competitività 2020-2023, che prevede l'erogazione di un generoso bonus che può arrivare fino a 8mila euro annui. Si tratta della migliore risposta all'Italia dei «no» e del reddito di cittadinanza: garantire ai dipendenti meritevoli una quota del valore prodotto attraverso il loro lavoro. Maranello ha in programma la commercializzazione di 15 nuovi modelli al 2022 (4 già presentati e il quinto lo sarà a fine anno). L'accordo sul premio è il miglior modo per coinvolgere negli obiettivi tutto il personale.

L'incentivo, che riguarderà sia gli assunti sia i somministrati a termine che a tempo indeterminato, potrà raggiungere i 13.400 euro sia in caso di zero assenze dal lavoro sia con una produzione di 11.500 vetture. La vera novità, però, è l'allargamento della platea del bonus. Sulla decurtazione per le assenze non incideranno, infatti, oltre alle ferie, permessi sindacali e per la legge 104 e maternità obbligatoria (già previsti in precedenza), anche la maternità e paternità facoltativa e l'allattamento, i lutti fino ai parenti di secondo grado nonché le malattie significative allorché riconosciute da una commissione interna.

Si tratta di un'estensione del concetto di welfare aziendale che ormai si fa strada sempre più in tutte le imprese. Un paradigma che il Cavallino ha abbracciato da tempo. Ne sono un esempio le circa 4mila visite mediche gratuite per tutti i dipendenti e i loro figli, le 42 borse di studio per i figli dei dipendenti particolarmente meritevoli, e il rimborso dei libri scolastici per i figli di 603 dipendenti oltre al campo estivo che ha coinvolto 800 figli di dipendenti. Completano il quadro convenzioni per ottenere sconti sulla spesa e sul carburante.

Le relazioni industriali di Ferrari puntano sulla formazione non solo quella professionale (51.500 ore più 14.000 ore nella Scuola dei Mestieri interna), ma anche quella volta, da una parte, ad allargare le opportunità di carriera e gli orizzonti culturali e, dall'altra, a fidelizzare i propri dipendenti attraverso percorsi riguardanti la storia e i valori del Cavallino. Non poteva mancare un Mba interno per i quadri oltre a collaborazioni con università e istituti tecnici per aumentare il bagaglio di competenze degli addetti.

Ferrari non è la sola impresa automotive ad aver adottato questa politica retributiva. Anche Lamborghini (che distribuirà un premio annuo di 3.500-3.

800 euro nel periodo 2019-2022) ha avviato, tra le altre iniziative, convenzioni con asili, centri fitness e strutture sportive erogando permessi straordinari e premi in denaro ai dipendenti che vogliono conseguire un titolo di studio superiore a quello di assunzione. Un altro bell'esempio di un'Italia che riconosce al lavoro il giusto valore.

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