Il cronista sportivo Claudio Santamaria indaga sulla strana morte di un amico

Nobile l’intento, nebuloso il risultato. Il giovane regista veneziano Roberto Dordit, che il debole Apnea ha anche scritto, lancia la sua accusa contro le morti bianche. In un imprecisato paese del Nordest, il cronista sportivo Paolo (Claudio Santamaria) non è convinto dell’infarto che ha ucciso l’amico Franz, imprenditore dopo un passato da spadista. Come mai è morto con la divisa addosso? E perché è stato sepolto così in fretta? Il giovane è ingaggiato dal prepotente proprietario di una conceria Giordano (Elio De Capitani) per svezzare il suo piccolo Leo, affetto da una lieve forma di autismo. Mentre addestra il bambino, flirta di nascosto con la sua disinvolta sorellona Chiara. Quanti scheletri nell’armadio.

L’autore tesse la tela attorno alle sbrigative pratiche di certi industrialotti, disposti ad approfittare nel modo più cinico della manodopera nera (di nome e di fatto). Basterà l’esemplare brevità dell’operina a ripagare lo spettatore perplesso?
APNEA (Italia, 2006) di Robert Dordit con Claudio Santamaria, Elio De Capitani. 95 minuti

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