Cinzia Romani
da Roma
Quando laddetto porta via una piccola sedia barocca dai fregi dorati, a Palazzo Colonna latmosfera sammoscia. Tra trionfi di putti e angeli in gloria, benignamente concessi da don Prospero e donna Jeanne Colonna per il lancio romano di Mission: impossible III (dal 5 maggio in contemporanea sugli schermi del mondo), lui, la star dalle incredibili doti fisiche, non comparirà? La pregiata sedietta, destinata al divo Tom Cruise tanto atteso a Roma, dovè iniziato il ciak dellincalzante thriller diretto da J. J. Abrams, sparisce tra le quadrerie di palazzo e avanzano gli attori della squadra di Ethan Hunt, il protagonista della serie tutta azione al quale Tom, dal 1996, presta i suoi muscoli guizzanti.
Ecco Jonathan Rhys Meyers, il dublinese che in Match point fece a gara di tumide labbra con la Johansson: stavolta è listintivo agente Declan. Accanto a lui, Maggie Q, ex top model figlia di un americano e di una vietnamita, in un abito sexy, come nella scena di M:I:III dove lasiatica Zhen seduce il cattivo in Vaticano (che, poi, è la reggia di Caserta). Quindi il premio Oscar Philip Seymour Hoffman, lunico sdrucinato del cast, in maglionaccio e capigliatura «fuori dal letto!»: interpreta il perfido trafficone Davian. E poi langelica Michelle Monaghan, astro nascente qui nei panni di Julia, infermiera acqua e sapone, convinta che il fidanzato Ethan, eroe dello spionaggio, studi i problemi del traffico. Le fa da contrasto Laurence Fishburne, lattore nero nel ruolo di Brassel, capo dellImpossible Mission Force. Guida la pattuglia dei divi minori il regista J. J. Abrams. «Per un taglio diverso, mi sono chiesto come poteva essere, nella vita privata, uno che fa il lavoro di Ethan Hunt. Il mio film ha più scene dazione che i due precedenti messi assieme. Se si prescinde dai personaggi, però, lazione non conta», spiega Abrams, neopadre come Cruise, che la settimana scorsa ha avuto Suri, una bimba, dalla compagna Katie Holmes, attrice pure lei.
E mentre Hoffman, che non aveva mai recitato in un film così mosso, spiega il suo personaggio («una boccata daria fresca di cui avevo bisogno»), uno psicopatico spione internazionale, arriva lui, Tom Cruise. Ed è subito festa, baci, abbracci, ce lha fatta, evviva. «Sono appena sceso dallaereo e non ho mai dormito», esordisce lattore e produttore che, dopo una carriera ventennale, mantiene il primato di stella che produce i migliori incassi. Giubbetto nero in pelle, t-shirt antracite e sorriso sinceramente cordiale, il divo ama Roma e ne è riamato. E lungo il Tevere si svolge la scena più emozionante del film, con il protagonista che sfreccia in motoscafo, sullo sfondo del Cupolone. Mentre una grande sequenza nei pressi del Vaticano, con Cruise e Rhys-Meyers travestiti da autisti, gesticolanti e parlanti uno pseudo-romanesco, diverte.
«La mia missione impossibile? Arrivare qui, dove laccoglienza calorosa ogni volta mi sopraffà. Rimarrò otto ore, non vado a Londra, né a Parigi: mia figlia è appena nata e non voglio allontanarmi da lei e da Kate», spiega linterprete, che con a Paula Wagner (i due sono detti «Billion-Dollar producers») realizzò il grande successo del primo Mission: Impossible. Preso dalla sua paternità naturale, invano inseguita con lex moglie Nicole Kidman, insieme alla quale adottò due bambini, Cruise, ieri pomeriggio vj nella piazza del Popolo allagata dai fan, rivela: «Facciamo un vero, stupendo lavoro di squadra con la madre di mia figlia: lei la allatta e io le faccio fare il ruttino. Voglio tornare a casa al più presto possibile: chiederò a Katie di sposarmi a Parigi».
Definendo la nascita di Suri «unesperienza spirituale, che è stata tutto quel che volevo fosse», Tom ha teso a «comunicare amore e rispetto» alla compagna, aiutandola a eseguire gli esercizi preparto. Lui, invece, qui esegue il maggior numero di stunt senza gli effetti speciali della computergrafica. Fa un salto nel vuoto di cinque metri, per passare dallaltra parte dun ponte; viene scaraventato dallesplosione duna bomba contro una macchina («ho perso dieci anni di vita», così il regista), salta giù da un grattacielo, atterrando sul tetto di un altro. «Non avrei affrontato scene così pericolose, se non avessi saputo di poterle fare », chiarisce Cruise.
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