Marcello Di Dio
da Roma
Il golletto di Cruz ottimo viatico per il ritorno a San Siro, dove forse Totti non sarà solo in panchina. Lennesima rete stagionale di Mancini speranza romanista che rischia però di perdere la terza finale di Coppa Italia disputata in quattro anni. L1-1 del Roma-Inter atto primo non resterà negli annali del calcio, ma avvicina la squadra nerazzurra al trofeo diventato ormai quello tradizionalmente più consono a Roberto Mancini. LInter, eletta dalla federazione mondiale degli storici e degli statistici del calcio la migliore squadra del mondo a pari merito con il Liverpool - ancora per due settimane campione dEuropa per club non si sforza più di tanto per conquistare un risultato prezioso. La Roma, solo quarta nella particolare graduatoria, regala gioco e spettacolo a sprazzi, ma sembra essere in continuo calo di carburante.
Due gol alla fine, ma anche due assenti illustri: uno, Adriano, che regala solo un assist (pure decisivo) e continua a percorrere il tunnel della crisi; laltro, Totti, che dopo 73 giorni riassaggia il terreno dellOlimpico. Sotto gli occhi del ct azzurro Lippi, reduce dallo stage alla Borghesiana. Lo stadio regala il primo boato della serata proprio al capitano. Per lui solo la panchina, ma tornare sul campo dellOlimpico due mesi e mezzo dopo il fallo dellempolese Vanigli che gli provocò linfortunio alla caviglia sinistra è importante.
Mancini, dopo il gelo della vigilia, decide di inserire Adriano dal primo minuto. Lanno scorso il brasiliano fu padrone dellOlimpico con la doppietta che consegnò la Coppa ai nerazzurri, stavolta la maglia da titolare è più legata ai dubbi su Martins che alla fiducia nelle capacità dellattaccante della Seleçao. Spalletti, che deve fare a meno degli squalificati Rosi e Dacourt e dellinfortunato Aquilani, rivoluziona il centrocampo: Kharja (deludente) in coppia a De Rossi davanti alla difesa, Tommasi esterno destro nel tridente dietro Taddei.
La squadra di Mancini parte con il giusto piglio e al primo vero affondo (7) colpisce, complice una delle poche disattenzioni difensive giallorosse: lazione parte da Cordoba, Cruz dà indietro il pallone ad Adriano che confeziona un assist perfetto (unico lampo della sua partita buia) liberando largentino, tenuto in gioco da Panucci come dimostrano le immagini televisive, davanti a Doni. Il gol scuote la Roma che però opera una continua, ma confusa pressione alla porta di Julio Cesar. Lunico vero brivido per il portiere dellInter è un pallonetto (più un cross che un tiro, in realtà) di De Rossi che il numero dodici brasiliano toglie dallincrocio dei pali.
La partita è spezzettata, i falli (a volte anche cattivi) si susseguono e Trefoloni deve iniziare a tirar fuori il cartellino giallo con insistenza. Oltre che concedere quattro minuti di recupero già alla fine del primo tempo. Le numerose interruzioni fanno il gioco dei nerazzurri che sfiorano il raddoppio con Cruz, troppo lento nellesecuzione quando riesce a ritrovarsi faccia a faccia con Doni, e con Stankovic (tra i più positivi in casa Inter) la cui punizione esalta le doti acrobatiche del portiere della Roma.
Lo svantaggio è un fardello pesante per i giallorossi, che già rivivono gli incubi della finale 2005. E mentre Totti gioca al torello con i compagni della panchina, la Roma torna in campo con la giusta grinta e il pareggio arriva quasi subito: progressione di Taddei sulla destra, colpo di tacco di De Rossi in area e un Mancini completamente solo insacca. Il pareggio sembra accontentare lInter che non ha più frecce al proprio arco e fa da spettatrice al monologo romanista, fatto di azioni in velocità ad ondate, ma di pochi tiri in porta.
Cruz lancia lInter, la Roma deve inseguire
Poco spettacolo e molti falli. Tommasi e compagni con poca benzina, ma Totti resta in panchina. Ora i milanesi sono favoriti
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