Con la presentazione dei nuovi emendamenti che modificano la contestata norma blocca-processi, il governo ha in parte accolto alcune osservazioni mosse dal Consiglio superiore della magistratura e che furono oggetto di forti polemiche, secondo quanto sostiene il vicepresidente del Csm Nicola Mancino. "Il Csm, nel formulare un parere critico nei confronti dell’emendamento blocca processi, si guadagnò polemiche aspre e attacchi velenosi. Adesso che quell’emendamento è stato sostituito con altro che consente, a discrezione della magistratura, il controllo dei rinvii, e ripristina su questo punto il potere deliberativo dell’organo di autogoverno, qualcuno dovrà pure ammettere di avere esagerato", si legge in una nota di Mancino. "Nel parere reso al Guardasigilli, il Csm aveva esattamente sostenuto quanto poi in sede parlamentare è stato proposto", aggiunge. Oggi alla Camera l’esecutivo ha presentato due emendamenti che modificano la norma contestata dall’opposizione, su cui il plenum di Palazzo dei Marescialli aveva espresso parere negativo al ministro della Giustizia, definendola "irrazionale"
. Secondo gli emendamenti, in estrema sintesi, potranno essere accantonati per un anno e mezzo i processi per i reati commessi fino al maggio 2006 che prevedono una pena inferiore a quattro anni.
Questo sostituisce la norma "blocca processi", che prevedeva la sospensione automatica per un anno di tutti processi per reati commessi fino al 30 giugno 2002 e che prevedevano una pena inferiore a 10 anni. Nel suo parere, il Csm diceva tra l’altro che il termine del giugno 2002 appariva "casuale e arbitrario".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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